L'area boschiva si estende sul 63% del territorio comunale e la Città si dota di un Piano d'indirizzo forestale
Nei prossimo quindici anni sono previsti interventi per quasi 18 milioni di franchi: dalla salvaguardia dei boschi di protezione al recupero delle selve castanili, alla lotta contro le specie invasive.
LUGANO - Interventi di cura nei boschi di protezione e lungo i corsi d’acqua principali. Ma anche opere di recupero di selve castanili e valorizzazione dei boschi golenali e di biotopi d’importanza comunale e cantonale. Continuando pure la lotta alle specie neofite invasive e altri interventi di recupero paesaggistico. È lungo l'elenco dei progetti che il Municipio di Lugano intende realizzare con il credito di 5 milioni di franchi, licenziato oggi, per la realizzazione degli interventi prioritari definiti dal Piano d’indirizzo forestale comunale. Un credito da utilizzare in un periodo di 5 anni.
Dici Lugano e pensi alla città. Ma è un'immagine parziale, visto che l’area boschiva comunale copre circa il 63% della superficie totale, ed è, sottolinea il Municipio, «un polmone verde di valore inestimabile che va gestito con cura e secondo il principio dello sviluppo sostenibile. Un bosco sano svolge un’importante funzione protettiva per gli insediamenti, le infrastrutture e le vie di comunicazione, offre ai cittadini uno spazio ideale per lo svago e la ricreazione, fornisce materia prima rinnovabile e costituisce l’ambiente vitale essenziale per numerose specie animali e vegetali; non da ultimo, caratterizza il paesaggio in cui viviamo».
A Lugano, gli interventi necessari alla gestione e alla protezione del bosco sono aumentati a seguito dell’estensione del territorio comunale dopo le ultime aggregazioni, così come a causa degli eventi naturali che hanno colpito il cantone nell’autunno del 2014 e nel 2017. Fra i progetti di valorizzazione dell’area boschiva in fase di realizzazione o appena conclusi si ricordano il Piano di sviluppo dei boschi a Cornaredo, la realizzazione della pista forestale fra Cureggia e Davesco; gli interventi selvicolturali dei riali sulla sponda sinistra del Cassarate, il progetto selvicolturale di 13,6 milioni di franchi del Monte Boglia, la valorizzazione del comparto forestale di San Maurizio e il Piano di gestione dei boschi dell’Arbostora.
La Città di Lugano è inoltre il primo comune del Cantone a dotarsi di un Piano d’indirizzo forestale (PIFL) con l’obiettivo di pianificare gli interventi necessari alla gestione e alla protezione dei boschi a medio e lungo termine. Scopo del PIFL è definire una linea direttiva generale per gli interventi previsti nei prossimi 15 anni. Nello specifico il Piano garantirà il coordinamento dei progetti già in corso e previsti; fungerà da strumento condiviso di politica comunale forestale, definendo obiettivi comuni e indirizzando le risorse in funzione delle priorità d’intervento, in collaborazione con i proprietari di boschi (patriziati e altri enti pubblici) e i diversi portatori d’interesse. L’investimento necessario per la realizzazione degli interventi pianificati su un arco di tempo di 15 anni è stimato in circa 17,8 milioni di franchi. Al netto dei sussidi federali e cantonali previsti per le opere comprese nel PIFL, al Comune resta un onere finanziario di circa 300’000 franchi all’anno.