Lo propone una mozione del Partito comunista per evitare lo spreco alimentare e alleviare la situazione di crisi
BELLINZONA - Un banco alimentare pubblico e buoni pasto spendibili in piccoli commerci e ristorazione locale. È quando viene chiesto di istituire al Governo dal Partito comunista. Un modo per aiutare la popolazione più debole a uscire dalla crisi, ma anche le aziende locali.
La mozione - firmata da Lea Ferrari e Massimiliano Ay - prevede che il banco alimentare pubblico «dia manforte ad altre iniziative private (ad esempio il Tavolino Magico) potendo anche fungere da coordinamento su tutto il territorio con l’obiettivo di ridurre lo spreco alimentare presso le aziende agricole, la ristorazione, le mense ticinesi».
Queste soluzioni - scrivono i comunisti - potrebbero essere applicate in collaborazione con il CCAT (Centro di Competenze Agroalimentari Ticinese).