Un'iniziativa parlamentare del gruppo democentrista propone cinque modifiche al Governo
BELLINZONA - L'UDC in Parlamento* chiede al Governo ticinese di «definire il quadro legale» e «introdurre dei meccanismi di controllo parlamentari» per quanto concerne lo stato di necessità, che conferisce all'esecutivo poteri eccezionali in situazioni di emergenza. E lo fa senza nascondere una certa perplessità nel recente prolungamento stabilito dal Consiglio di Stato.
«Sappiamo tutti e conosciamo tutti gli effetti e le conseguenze, come pure gli scopi e le finalità dello stato di necessità. L’esperienza di questi mesi di Covid 19 e dell’attuazione dello stato di necessità, ci spingono però a definire meglio questa situazione politica e amministrativa eccezionale», si legge nel testo di un'iniziativa parlamentare generica depositata oggi.
Cinque punti - «È ovvio che mai prima d’ora ci eravamo confrontati con una situazione del genere, e per questo difficilmente si potevano prevedere a priori vantaggi e svantaggi», scrive il gruppo UDC che intende ora «correggere alcuni punti» con l'obiettivo di «salvaguardare i diritti democratici, lo Stato di diritto, i sani rapporti tra i livelli istituzionali e la libertà dei cittadini».
In particolare viene chiesto al Governo di integrare cinque punti: limitare la durata dello stato di necessità e due mesi (da discutere), rinnovabili; ogni rinnovo deve essere approvato dal Gran Consiglio; ogni decisione del Governo deve essere formalizzata con decreto straordinario e trasmessa per conoscenza immediatamente all’Ufficio presidenziale del legislativo; le decisioni ad impatto finanziario vanno subito trasmesse anche alla Commissione della gestione e delle finanze, che - in conclusione - è quindi incaricata di creare una sottocommissione per seguire gli aspetti finanziari durante tutto il periodo dello Stato di necessità.
*Sergio Morisoli, Paolo Pamini, Lara Filippini, Roberta Soldati, Edo Pellegrini, Daniele Pinoja, Tiziano Galeazzi