Piero Marchesi interpella il Governo federale e chiede se sia possibile introdurre l'obbligo
BERNA - Assoggettare all’assicurazione malattia svizzera i frontalieri che esercitano un’attività lucrativa in Svizzera. A chiederlo, tramite un'interpellanza inoltrata al Consiglio federale, è il consigliere nazionale Udc, Piero Marchesi.
«Nella pratica - ricorda - i lavoratori frontalieri possono esercitare il diritto di opzione, o vengono assoggettati all'assicurazione svizzera, o rimangono assicurati nel paese di residenza».
«È ipotizzabile - aggiunge - che la maggior parte dei lavoratori frontalieri non sono assicurati in Svizzera per ragioni di costo e questo, a parità di salario, permette loro di avere un reddito disponibile molto più alto dei lavoratori svizzeri in quanto, ad esempio in Italia, l'assicurazione malattia è di fatto gratuita».
Al Consiglio federale vengono quindi posti i seguenti interrogativi:
1. Quanti frontalieri in percentuale e in termini assoluti sono affiliati alla LAMal?
2. Quanti per paese di provenienza in percentuale e in termini assoluti (Italia, Germania, Francia e Austria)?
3. È ipotizzabile cambiare la base giuridica per rendere obbligatoria l'affiliazione alla LAMal, eliminando di fatto il diritto d'opzione? Se no perché?
4. Quantificare i benefici economici (maggior incasso per le casse malati e di conseguenza riduzione dei premi per i cittadini svizzeri) e gli eventuali problemi.