Per l'MPS il Consiglio di Stato sta ripetendo gli errori commessi all’inizio della prima ondata.
«La nostra salute vale più dei profitti degli ambienti economici», sottolinea il Movimento.
BELLINZONA - Il Movimento per il Socialismo giudica «timide e insufficienti» le disposizioni adottate oggi dal Consiglio di Stato. «A nostro parere il governo, come fu il caso ad inizio marzo 2020, invece di ascoltare il parere di chi qualcosa ne capisce antepone alla protezione della salute pubblica gli interessi degli ambienti padronali».
Ancora ieri oltre 350 medici hanno reso pubblico un appello nel quale si invitavano le autorità ad adottare seri provvedimenti alfine di evitare una seconda ondata epidemica. E più precisamente l’obbligo di indossare la mascherina, oltre che sui mezzi pubblici, nei grandi magazzini, bar e ristoranti, locali chiusi ed uffici così come in tutti i locali in cui si sosta per più di 15 minuti.
Per il Movimento per il Socialismo è «incomprensibile che le autorità cantonali non abbiano fatto tesoro degli errori e dei ritardi con cui a fine febbraio si è fatto fronte alla prima ondata e soprattutto del fatto che non in quell’occasione non si voluto per tempo ascoltare quanto chiedevano i medici e gli esperti del settore».
Di conseguenza chiedono che il Consiglio di Stato adotti ancora nel corso delle prossime ore tutti i provvedimenti richiesti dai medici e per il futuro la smetta di aver un atteggiamento attendista. «La nostra salute vale più dei profitti degli ambienti economici», conclude l'MPS.