L'UDC difende il Dipartimento delle istituzioni dopo il servizio andato in onda su Falò.
Piero Marchesi: «Una gestione rigorosa e attenta ha piuttosto portato a rilevare domicili fittizi di stranieri venuti con intenti criminali»
BELLINZONA - Dopo le richieste di dimissioni avanzate da Giovani socialisti e PS, arriva l'UDC, o meglio, il suo presidente in Ticino (Piero Marchesi), a prendere le difese di Gobbi e del suo Dipartimento.
A scatenare l'indignazione è stato un servizio «pernicioso» di Falò del 3 settembre che, stando a Marchesi, ha «tentato di far passare l’operato del Dipartimento delle Istituzioni e della polizia come vessatorio ed eccessivamente rigoroso sul controllo dei permessi», scatenando l’ira di «alcuni partiti e ambienti che da anni si battono per un regime migratorio senza limiti e libero da controlli».
Di tutt'altro avviso è l’UDC, che ritiene «adeguato» l’operato del DI «e proporzionato alla situazione». «Anche nel recente passato - sottolinea il Presidente UDC Ticino - la gestione rigorosa e attenta messa in campo dal DI ha portato a rilevare domicili fittizi di stranieri venuti con intenti criminali, altre evidenti situazioni legate alla malavita e alla mafia e, non da ultimo, persone che grazie ai permessi di domicilio o di soggiorno si recano nel nostro Cantone per approfittare delle assicurazioni sociali».
Gobbi, conclude Marchesi, «ha chiaramente affermato durante la trasmissione che la prassi verrà adeguata alle recenti decisioni dei Tribunali. Non possiamo accettare che partiti e associazioni che si sono sempre battute per un’immigrazione incontrollata e contro qualsiasi operato che ha l’obiettivo di verificare la veridicità dei vari richiedenti, utilizzino questa situazione per chiedere l’eliminazione, o quantomeno l’allentamento, di misure di controllo che hanno dimostrato di essere preventive anche nella lotta contro la criminalità, oltre che nell’evitare abusi in campo sociale».
Giovani Leghisti: «Piena fiducia»
«Ancora una volta dobbiamo prendere atto di come a una parte della politica interessi particolarmente l'accoglienza di stranieri di dubbia onestà piuttosto che la sicurezza pubblica». È così che il Movimento Giovani Leghisti prende posizione sulla bufera che si è scatenata attorno al Dipartimento delle istituzioni e a Norman Gobbi per la gestione dei permessi per stranieri. Il movimento dà piena fiducia alle Istituzioni. «E auspica che si continui a garantire la pubblica sicurezza negando, laddove sia necessario, il rilascio o il rinnovo di nuovi permessi».