Progetto da 20 milioni. Scatta il referendum. Alessandro Gnesa, presidente del Gruppo Lega-UDC: «Costruitene una nuova».
Il sindaco Damiano Vignuta: «Abbiamo scelto la soluzione più economica e funzionale. È dal 2007 che se ne parla».
GORDOLA - Coi suoi costi, equivalenti a circa 20 milioni di franchi, potrebbe teoricamente fare salire in un colpo solo il debito comunale da 40 a 60 milioni circa. A Gordola c'è fermento attorno al possibile restyling delle scuole comunali Al Burio. "Alternativa per Gordola" e il "Gruppo Lega-UDC" hanno di recente lanciato un referendum. «Perché di fronte a questa spesa enorme – sostiene Alessandro Gnesa, presidente del Gruppo Lega-UDC – tanto vale ipotizzare la creazione di un istituto scolastico nuovo di zecca».
Si parla di "mancanza di rispetto" verso i cittadini – Che le scuole comunali di Gordola debbano rifarsi il look è cosa nota. La questione va avanti da anni. I preventivi sono cresciuti di volta in volta. Lo scorso 26 ottobre, il Consiglio Comunale, durante un'accesa seduta, ha dato il via libera allo stanziamento di due crediti, che di fatto farebbero partire in maniera concreta il progetto. Il primo "pacchetto" sarebbe complessivamente di poco inferiore ai 4 milioni. «Ma non possiamo spendere i soldi dei contribuenti in questo modo – evidenzia Gnesa –. È una mancanza di rispetto verso il cittadino. Finiremo per dovere alzare il moltiplicatore di imposta di molto per potere fare fronte all'indebitamento».
«La popolazione deve potere scegliere» – Gnesa è categorico. E spiega il principio chiave del referendum. «La popolazione – dice – deve potere decidere se spendere tutti quei soldi per un restauro, o se spenderli in maniera più oculata creando una nuova struttura in un’altra collocazione. Ci sono vari terreni papabili. Tra l'altro, questa seconda opzione non creerebbe disagi agli allievi, che potrebbero continuare le lezioni senza disagi fino all'apertura della nuova sede».
«Ma l'opzione di un nuovo edificio è già stata considerata» – Ma cosa ne pensa il sindaco Damiano Vignuta, che è anche capo del Dicastero amministrazione, finanze ed economia, di tutta questa faccenda? «Si discute del risanamento delle scuole comunali di Gordola dal 2007. In questo periodo abbiamo fatto diverse valutazioni. E abbiamo preso in considerazione anche l'opzione di una scuola nuova, che costerebbe sicuramente più di 20 milioni. Abbiamo optato per una via più economica e funzionale, per noi il risanamento resta la soluzione migliore. Anche perché il principale terreno su cui dovrebbe sorgere l’ipotetica nuova scuola, situato dietro al ristorante Rotonda, non è sufficientemente grande».
L'incognita delle tasse – Il sindaco evidenzia come la cifra di 20 milioni di franchi, in realtà, dovrebbe essere ridimensionata. «L'intenzione è quella di non superare il tetto dei 16 milioni di franchi di investimento. Tasse più alte in vista per i cittadini? La preoccupazione sulle finanze è legittima. Negli scorsi anni, il Comune ha comunque aumentato il capitale proprio, con lo scopo di avere delle scorte. Nel 2021, inoltre, come in tutti i Comuni svizzeri, entrerà in vigore il modello contabile armonizzato 2. L'impatto di determinati investimenti sarà più sostenibile. Detto ciò, i referendum fanno parte della politica e vediamo cosa ne pensano i cittadini».