La Gioventù Comunista chiede che il Consiglio federale garantisca i diritti politici
BELLINZONA - La Gioventù Comunista, impegnata da diverse settimane nella raccolta firme contro la nuova legge federale sul CO2, è seriamente preoccupata per le garanzie a tutela dei diritti democratici, messi in pericolo dall’attuale situazione epidemiologica e dalle misure sanitarie stabilite dalle autorità. Queste ultime porrebbero infatti vari limiti alla raccolta firme contro questa riforma che, per la Gioventù Comunista, «presenta numerose misure antisociali e di dubbia efficacia sul piano ambientale (quali l’aumento del prezzo della benzina e dell’olio da riscaldamento), le cui conseguenze toccheranno da vicino le classi popolari e i lavoratori».
Il limite degli assembramenti a 5 persone stabilito dal Consiglio di Stato limiterebbe seriamente la possibilità di condurre regolarmente la raccolta firme, durante la quale può avvenire che si formino dei capannelli di persone interessate a discutere del tema. «Non da meno - viene sottolineato - continuare a presentarci in piazza ed entrare in contatto con svariate persone lungo l’arco della giornata espone i nostri militanti e i nostri interlocutori a un accresciuto rischio di contagio». Mantenendo le attuali disposizioni, si rischia di creare una situazione paradossale, per la quale i cittadini e i militanti di una qualunque formazione politica devono scegliere tra la propria salute (e quella dei propri cari) e l’esercizio dei propri diritti politici.
La pandemia e le misure sanitarie stabilite per rispondervi non possono però costituire un limite ai diritti democratici: «All’eccezionale impossibilità di raccogliere le firme deve corrispondere un’eccezionale risposta da parte delle autorità federali», per la costola giovanile del PC. Per questa ragione, la Gioventù Comunista richiede al Consiglio federale di sospendere il termine per il referendum contro la legge federale sul CO2 (previsto per il 14 gennaio), dando così ai cittadini il modo di esprimere il proprio parere su questa riforma e garantendo i diritti politici di tutta la popolazione ora duramente toccata dalla seconda ondata pandemica.