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CANTONEFabio Badasci lascia il Gran Consiglio

16.12.20 - 14:55
Il deputato leghista, nell'ultima sessione parlamentare 2020, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa... con Pronzini
TiPress - foto d'archivio
Fabio Badasci lascia il Gran Consiglio
Il deputato leghista, nell'ultima sessione parlamentare 2020, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa... con Pronzini

MENDRISIO - «Questo è uno dei miei ultimi interventi e vorrei levarmi qualche sassolino dalla scarpa». È con queste parole che è iniziata la (breve) bagarre in aula, oggi, tra Fabio Badasci e Matteo Pronzini. Badasci - ha quindi spiegato il presidente, Daniele Caversazio - ha rassegnato le dimissioni e lascerà il Gran Consiglio.

Il deputato leghista è intervenuto in occasione della trattanda 16 all'ordine del giorno, la mozione del 22 gennaio 2019 “Tredicesima a tutti gli apprendisti nello Stato e nel parapubblico” (che infine torna in Commissione a causa di una incomprensione nella conclusione del Rapporto). E ha portato l'esempio della casa anziani della quale lui siede nel consiglio di amministrazione.

L'occasione è stata buona per fare qualche appunto al deputato MPS. «Ho offerto il mio posto nel consiglio di amministrazione della casa anziani al collega Pronzini - ha detto Badasci, probabilmente facendo riferimento ai molteplici atti parlamentare sui morti di coronavirus nelle strutture -. Ma ha rifiutato. Perché evidentemente a lui il lavoro non piace». Matteo Pronzini ha quindi preso la parola, "per fatto personale": «Non so se Badasci è il proprietario della casa anziani. In quel caso potrebbe decidere di lasciarmi il posto. Ma se è stato nominato, deve dare le dismissioni e poi proporre eventualmente il mio nome. Non so se siano i fiumi dell’alcol, ma … auguri per il suo futuro professionale».

Il deputato leghista ha a questo punto accusato Pronzini di «avere dato del "ladro" ai datori di lavoro ticinesi, ieri». Il presidente del Gran Consiglio è quindi intervenuto per interrompere la bagarre. Ma Badasci, nel suo intervento successivo, ha colto l'occasione per comunque chiudere la "questione personale" con Pronzini: «Se qui c'è uno che ruba è lui. E dovrebbe scusarsi con i datori di lavoro del nostro cantone».

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