EOC, Ispettorato del lavoro e Medico cantonale avrebbero fatto ostruzione secondo l'MPS.
Che tramite un'interpellanza chiede al Consiglio di Stato di prendere posizione sulle responsabilità di quanto successo.
BELLINZONA - Il caso di avvelenamento di un gruppo d'infermiere dell’ospedale San Giovanni, che sarebbe avvenuto a seguito dell’utilizzo, senza le necessarie protezioni, di formaldeide, non ha lasciato indifferenti i deputati dell'MPS. I quali hanno prontamente redatto un'interpellanza indirizzata al Consiglio di Stato.
Le sette infermiere in questione, come ha riferito il Caffè nella sua edizione odierna, si sono tutte ammalate di patologie autoimmuni e tumori. Purtroppo una di esse è deceduta nel corso del 2020. A partire dal 2019, le infermiere avrebbero denunciato questa situazione sia al proprio datore di lavoro (l'EOC), sia alle autorità cantonali competenti per la tutela della salute sui posti di lavoro (Ispettorato del lavoro e Medico cantonale). Negli scorsi mesi avrebbero pure contattato il CdA dell’EOC e il ministro De Rosa.
«Purtroppo - rilevano Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori - ancora una volta, sia l’EOC che Ispettorato e Medico cantonale, invece che assumersi le proprie responsabilità hanno fatto ostruzione». "Ancora una volta", perché secondo i tre granconsiglieri si tratterebbe di una prassi «rodata» e adottata già in altre vertenze (come il contagio da epatite C avvenuto al Civico): «L’EOC si nasconde dietro alla prescrizione, il Medico cantonale se ne lava le mani, De Rosa si adegua ai potenti».
Viste le premesse, l'MPS sottopone quindi le seguenti domande al Governo: