Problemi con l'acqua calda, difficoltà nel caricare un tablet e viaggi praticamente impossibili (non per i rifugiati).
In vista del voto del 13 giugno, l'UDC ha pubblicato un video che farà discutere. Troppo catastrofismo? «È la traiettoria che stiamo prendendo», spiega il presidente Marco Chiesa.
LUGANO - Più povertà, più disoccupazione, ma anche viaggi all'estero praticamente impossibili (a parte per i rifugiati). Per l'UDC sarà questa la situazione nel nostro Paese se il popolo dovesse accettare la Legge sul CO2, in votazione il prossimo 13 giugno.
In un video che potrebbe sembrare surreale, pubblicato oggi, il partito illustra attraverso un dialogo fra padre e figlio quali sarebbero le conseguenze se la popolazione dovesse accettare le «imposizioni dalla sinistra e dei Verdi». Nel caso della Legge sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, un'accettazione comporterebbe ad esempio la mancanza ricorrente di energia per poter beneficiare dall'acqua calda o per poter utilizzare un tablet, ma anche l'impossibilità di andare in vacanza. Tranne per i rifugiati, visto che «siamo solidali con loro».
Nel filmato c'è però spazio anche per altri aspetti che porterebbero alla deriva la Svizzera. Dalle quote rosa fra i dirigenti d'azienda - «per questo motivo la mamma non è mai a casa» - al continuo aumento delle tasse - «il 60% di quello che guadagna va allo Stato» - fino alle conseguenze economiche del coronavirus (con chiaro riferimento alle responsabilità del consigliere federale socialista Alain Berset).
Chiesa: «Una Legge costosa, ingiusta e inefficace» - Ma non si tratta di una visione esagerata, persino catastrofista, di quello che in fin dei conti ancora uno dei Paesi più benestanti nel panorama mondiale? «È un'esacerbazione dell’attuale realtà ma rappresenta bene la traiettoria politica che stiamo prendendo nel nostro Paese»», spiega il presidente dell'UDC Marco Chiesa. Il quale sottolinea però che si tratta senza dubbio di una Legge «oggettivamente costosa, ingiusta e inefficace, visto che il 99,9% delle emissioni sono prodotte all'estero e dunque non sarà con questa nuova stangata che si fermerà il cambiamento climatico come molti vorrebbero far credere».
Ma costosa a tal punto da non poterci permettere l'acqua calda o le vacanze? «Le tasse sui voli arrivano fino a 120 franchi, quindi una famiglia di quattro persone dovrebbe pagare 500 franchi in più. Mentre chi riscalda con olio combustibile (come chi ha un impianto a gas) dovrà pagare 300 franchi in più ogni mille litri. Per non parlare inoltre dei moltissimi ticinesi che utilizzano l‘automobile per lavorare e spostarsi costretti a subire un ulteriore aumento di 12 centesimi al litro», ribatte Chiesa.
Anche a livello più generale, l'impressione del consigliere agli Stati è che anno dopo anno ci siano sempre più divieti e più tasse: «E noi, essendo il partito della libertà e della sicurezza, siamo contrari a tutto ciò. A maggior ragione in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo».