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BELLINZONA«Lo sfitto affossa il Progetto del nuovo quartiere delle Officine?»

21.09.21 - 13:41
Le difficoltà del mercato immobiliare parrebbero aver convinto le FFS a rinunciare alla costruzione degli appartamenti.
Città di Bellinzona
«Lo sfitto affossa il Progetto del nuovo quartiere delle Officine?»
Le difficoltà del mercato immobiliare parrebbero aver convinto le FFS a rinunciare alla costruzione degli appartamenti.
Maura Mossi Nembrini e Tamara Merlo, deputate di Più Donne, hanno deciso d'interpellare il Governo per ricevere delle spiegazioni.

BELLINZONA - Il Ticino, ormai è noto, ha un problema con gli appartamenti sfitti. I numeri ufficiali, divulgati lo scorso mese di giugno dall’Ufficio cantonale di statistica (Ustat), mostrano oltre 7'000 abitazioni vuote. Ma la situazione - come rivelato anche da Tio.ch / 20 minuti - parrebbe essere ancora peggiore. In questo quadro (problematico) si inserisce anche il Progetto del nuovo quartiere delle Officinenel quale avrebbero dovuto trovar posto appartamenti per 2500 abitanti.

Ma il condizionale parrebbe essere d'obbligo, visto che come anticipato dal CdT, le Ferrovie federali svizzere avrebbero rinunciato all’edificazione delle abitazioni presso il nuovo quartiere a causa dello stato del mercato immobiliare ticinese. «Lo sfitto è così grave - scrivono Maura Mossi Nembrini e Tamara Merlo per Più Donne nella loro interpellanza rivolta al Consiglio di Stato - che alle FFS non risulta più conveniente investire nel mattone, e ciò malgrado i contenuti della lettera d’intenti con Cantone e Città di Bellinzona, che prevedevano abitazioni innovative, centri intergenerazionali, alloggi cooperative e molto altro». Un comparto nel quale, ricordano le due deputate, «sono già sono state spese diverse centinaia di migliaia di franchi per i mandati di studio in parallelo presentati non più di un anno fa».

Le due gran consigliere, preoccupate del dietrofront dell'ex Regia federale, hanno quindi chiesto lumi al Governo cantonale sulla problematica dello sfitto a Bellinzona e pure nel resto del cantone. Di seguito le sei domande fatte al Consiglio di Stato.

1. Il Consiglio di Stato ha già analizzato la situazione dello sfitto in proiezione futura? 

2. Questa riflessione delle FFS è da ricondurre a una valutazione dell’esito del calcolo di contenibilità di Bellinzona? 

3. C’è il rischio che Mendrisio, con zone edificabili ampiamente sovradimensionate, non sia un caso isolato? 

4. Secondo quanto indicato sulla stampa, i terreni sui quali FFS non vogliono più investire sono in vendita a Cantone e Città. Dopo la presentazione in pompa magna, a nemmeno un anno di distanza l’Ente pubblico deve ancora utilizzare denaro pubblico per ricomprare i terreni che a suo tempo erano stati donati alle FFS? E il Cantone o la Città cosa vi insedierebbero? 

5. Le FFS vogliono forse il panino e il soldino? Oltre i 120 milioni già stanziati da Comune e Città, ora vogliono “rivendere” il terreno all’Ente pubblico. Dal bando di concorso si legge chiaramente che le abitazioni dovevano servire a reperire “i fondi indispensabili a finanziare il nuovo impianto industriale di FFS SA”. Cosa succederà adesso al nuovo impianto industriale? Chi sta trattando con FFS su questo dossier?  

6. Se c’è da guadagnare, il privato è interessato (e riceve terreni e denaro pubblico). Se le prospettive di guadagno sfumano, subentra il pubblico a “mettere una pezza”? La stessa dinamica, tra l’altro, la si vede nella questione del cosiddetto Polo Sportivo e degli Eventi in discussione a Lugano. Quando anche HRS si accorgerà della situazione degli alloggi sfitti in Ticino (e a Lugano), l’ente pubblico sarà chiamato a “risarcire” il povero privato, magari “ricomprando” i terreni o affittando gli alloggi costruiti in sovrannumero? Il Consiglio di Stato valuta vincente per il Cantone questo tipo di accordi?  

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