Alex Farinelli: «Un primo passo, ma ci sarà ancora da riformare». Fabrizio Sirica: «C'è un grosso problema di rendite»
BERNA/LUGANO - Il popolo svizzero si è recato oggi alle urne per decidere se accettare l'aumento dell'IVA e l'innalzamento dell'età pensionabile per le donne (i due elementi proposti dalla riforma definita “Avs 21” per stabilizzare l'assicurazione vecchiaia).
Seppur per il primo oggetto i giochi siano apparsi subito chiari, l'aumento dell'età pensionabile ha diviso praticamente a metà l'elettorato, portando a un testa a testa fino ai risultati dell'ultima città: Zurigo. Alla fine, con un risicatissimo 50,6%, è stato quindi deciso dal popolo che la Riforma AVS 21 sarebbe diventata realtà.
Guardando maggiormente all'interno del voto, come suggerito dai risultati dell'ultimo sondaggio di Tamedia e 20 Minuti*, si nota in particolare una massiccia differenza tra i due generi (solo il 37% delle donne ha votato sì, mentre per gli uomini la percentuale sale al 65%). Sono stati poi in particolare i pensionati (67%) e le persone con un reddito elevato ad aver spinto a favore dell'approvazione.
«Un primo passo»
A seguito dell'esito della votazione abbiamo chiesto al Consigliere nazionale PLR Alex Farinelli se si aspettava questo risultato: «Si sapeva che sarebbe stata tirata. Sappiamo che storicamente quelle che riguardano le assicurazioni sociali sono delle votazioni sempre difficili».
Ma alla fine c'è stato un sospiro di sollievo? «Fondamentalmente il sospiro di sollievo è stato per coloro che, avendo a cuore l’AVS, vogliono che questa sia solida anche in futuro. Il fatto di vedere che negli ultimi 25 anni non si sia riuscito a mettere in campo delle riforme - sapendo che nei prossimi dieci anni ci saranno circa un milione di pensionati in più - è chiaro che c'era una grossa preoccupazione, che oggi però viene un po’ meno: il primo passo lo si è fatto, ma si sa che è un’assicurazione da riformare ancora in futuro».
Riguardo ai prossimi passi... «Questa riforma permettere di stabilizzare l’AVS fino circa al 2032/2033, ma nei vent’anni successivi ci sono circa tra i 150 e i 200 miliardi di buco da riempire, e lì bisognerà avviare un dibattito politico sul come si vuole affrontare questo tema».
«Delusione, ma...»
«Nessuno pensava che saremmo stati in partita, con i sondaggi che ci davano molto indietro - e invece siamo arrivati all’ultimo rigore». Il copresidente del PS Fabrizio Sirica, da noi interpellato, parla di delusione, ma anche di «elementi positivi»: «Il primo è che nonostante una votazione molto difficile - perché divideva le persone (più nel dettaglio uomini e donne) - si è arrivati a questo risultato, e questo significa che ulteriori proposte sull’aumento dell’età pensionabile sono fuori dal mondo».
Un secondo elemento notato da Sirica è che la popolazione «ci dice che c’è un grosso problema di rendite AVS» e presto arriverà la riforma sul secondo pilastro, dove «dovranno esserci compensazioni per le donne - come è stato detto dai favorevoli - perché le donne hanno un grave problema di rendita pensionistica».
In conclusione, il granconsigliere ha parlato dei passi futuri: «Abbiamo un'iniziativa relativa a una tredicesima AVS, e la spingeremo ancora di più, dopo questa votazione».
Il sondaggio*
Sono 16’296 le persone da tutta la Svizzera che dal 22 al 25 settembre hanno preso parte al sondaggio di 20 minuti e Tamedia sulle votazioni federali del 25 settembre 2022. Le rilevazioni vengono condotte in collaborazione con LeeWas, che pondera i dati in base a variabili demografiche, geografiche e politiche. Il margine d'errore si attesta all'1,3%. Un approfondimento sui risultati del sondaggio verrà pubblicato nei prossimi giorni.