Lo spoglio è concluso: l'iniziativa del Centro è stata approvata dalla popolazione ticinese
BELLINZONA - L'iniziativa sull'imposta di circolazione lanciata dal Centro è stata largamente accolta dalla popolazione ticinese (con oltre il 60% di "sì"): in futuro pagheremo quindi la tassa sulla base delle emissioni di Co2.
Sul fatto che i ticinesi pagassero troppo la tassa di circolazione rispetto alla media svizzera, lo ricordiamo, c'era un buon consenso politico. Si è innalzato invece recentemente un grande dibattito su come modificare quest'imposta, per far risparmiare i cittadini.
Alle urne, oggi, i ticinesi hanno avuto l'opzione di votare due alternative: l’iniziativa popolare legislativa “Per un’imposta di circolazione più giusta!”, presentata dal Centro e sottoscritta da 12’114 cittadine e cittadini, e il controprogetto promosso da Verdi e socialisti (e approvato dal Gran Consiglio). Il Centro proponeva di limitare gli introiti a 80 milioni all’anno, basando l’imposta esclusivamente sulle emissioni di CO2 del veicolo (a seguito di una tassa base di 120.- per tutti). Il controprogetto poneva il limite a 96 milioni basando l’imposta su un calcolo più complesso, che tiene sì conto delle emissioni, ma anche della massa del veicolo.
Mentre la prima proposta, come detto, è stata ampiamente apprezzata dal popolo (60,3% di voti favorevoli), il controprogetto è andato a schiantarsi contro un muro di no (56,9%). La partecipazione è stata invece piuttosto deludente: si è attestata attorno al 35%.
Oltre alla questione delle emissioni, l’iniziativa chiedeva anche più equilibrio tra imposte di circolazione e costi della mobilità stradale e che ogni futura modifica dell’imposta di circolazione fosse sottoposta a referendum popolare facoltativo. E così sarà.
La delusione del PS: «Molta confusione»
In una nota, la sezione ticinese del Partito socialista ha parlato di «grande delusione» per la (ormai certa) bocciatura del controprogetto, dovuta anche al fatto che «i fautori dell’iniziativa hanno condotto una campagna che ha creato molta confusione nell’elettorato, complice anche la comunicazione poco chiara del Dipartimento delle Istituzioni».
Per il partito di sinistra, «l’iniziativa di fatto porterà un aumento della tassa di circolazione per le piccole auto che vanno ancora a combustione e limitando lo sgravio alle auto di lusso elettriche. Il controprogetto avrebbe tenuto conto anche dei criteri che da sempre sono in discussione quando si parla di imposte di circolazione: peso, potenza dell’automobile e non solo emissioni di gas inquinanti».
In ogni caso, ha concluso il Partito socialista, «la nostra battaglia per un cambio di paradigma nella mobilità, per rafforzare i trasporti pubblici e renderli un vera alternativa al trasporto privato motorizzato, non si fermerà qui».
La Lega esulta: «Un passo importante per aiutare il ceto medio»
La Lega dei Ticinesi - in una nota - esprime tutta la «propria soddisfazione» per il risultato del voto sull'imposta di circolazione. L'iniziativa lanciata dal Centro, infatti, era stata da subito «sostenuta» dal gruppo parlamentare capitanato da Boris Bignasca. «È un passo importante per aiutare il ceto medio ticinese», precisano da Via Monte Boglia, ricordando che le riduzioni verranno attuate già nel 2023 e porteranno a un risparmio che varia dai 120 ai 350 franchi per veicolo.
Compiacimento UDC: «L'elettorato non si è lasciato tentare dal controprogetto»
Molto soddisfatta dell'esito dell'iniziativa anche l'Unione democratica di Centro (UDC). «Quest'ultima si inseriva perfettamente - precisa la sezione ticinese del partito in una nota - nella nostra linea volta a lasciare qualche franco in più ai cittadini, in particolare a quel ceto medio già gravemente salassato». L'UDC Ticino si compiace soprattutto del fatto che l’elettorato «non si sia lasciato tentare dal controprogetto, che spesso appare come una soluzione più ragionevole e meno drastica dell’iniziativa ma che, nella fattispecie, non avrebbe portato a concreti benefici per i contribuenti».