Il gruppo Morbio2030 contesta la decisione del Municipio: «Per le famiglie il santo non vale la candela»
MORBIO INFERIORE - «Il santo non vale la candela». È con questa motivazione che il gruppo Morbio 2030 contesta la decisione di diminuire ulteriormente il moltiplicatore d’imposta per l’anno 2023 presa dal Municipio del Comune.
Il gruppo, che ha due suoi rappresentanti nell'esecutivo (il vice-sindaco Matteo Mombelli e il municipale Fabio Agustoni), ritiene infatti che la prospettata diminuzione del moltiplicatore rimetterà nelle tasche delle famiglie di Morbio al massimo 50 franchi all’anno per famiglia per il 95% dei contribuenti del comune, di fronte a una situazione congiunturale particolarmente grave. E in questo periodo l'aumento generalizzato dei costi per le famiglie di gran lunga superiore a quei 50 franchi l’anno. «Come sempre la riduzione del moltiplicatore - lamenta il gruppo Morbio 2030 - comporta vantaggi solo per i grandi redditi a fronte di grandi mancati introiti per l’ente pubblico, che ha lo scopo di redistribuire la ricchezza».
Per il gruppo Morbio 2030, la soluzione di abbassare il moltiplicatore durante questi tempi complicati non è quindi quella corretta. «È necessario che l’ente pubblico riprenda centralità nella vita economica, favorendo le famiglie e le fasce meno abbienti. Per tenere fede a questo suo compito però è necessario che il Comune disponga di risorse finanziarie adeguate, cosa che il taglio del moltiplicatore non permetterebbe».
Per aiutare le famiglie in difficoltà Morbio 2030 ha inoltre presentato tre mozioni che vogliono aumentare i sussidi per l’acquisto degli abbonamenti del trasporto pubblico e di biciclette elettriche, istituendo un regolamento sociale per le persone bisognose. «Riteniamo - concludono i membri del gruppo - che il nostro approccio propositivo incontri le necessità della maggioranza della popolazione molto più dell’abbassamento del moltiplicatore, che produrrà benefici solo per il 5% più abbiente dei contribuenti».