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BELLINZONALa nuova scuola media senza livelli: c'è il via libera del Gran Consiglio

14.02.23 - 17:03
Approvato a larga maggioranza l'avvio della sperimentazione della co-docenza in matematica e tedesco
foto TiPress
La nuova scuola media senza livelli: c'è il via libera del Gran Consiglio
Approvato a larga maggioranza l'avvio della sperimentazione della co-docenza in matematica e tedesco

BELLINZONA - Si attendeva un ok politico - dopo quello dato dalla Commissione formazione e cultura - e l'ok è arrivato: il Gran Consiglio si è espresso a favore del superamento dei livelli nella scuola media, (53 i voti a favore, 26 i contrari, 4 astenuti) dando così il via libera alla tanto attesa riforma della scuola media. Che muoverà in principio i primi passi con una fase di sperimentazione che sarà attuata in sei istituti a partire dal prossimo settembre.

Il modello della co-docenza per matematica e tedesco - Dopo la bocciatura dello scorso anno, stavolta in Parlamento si è trovata un'ampia condivisione di vedute riguardo il disegno di rinnovamento che dirà addio ai corsi attitudinali e di base per andare verso un modello di co-docenza in matematica e tedesco. 

«Piano piano le idee camminano e arrivano a destinazione - ha sottolineato nel suo intervento il Consigliere di Stato e Direttore del DECS Manuele Bertoli - la co-docenza ci permette per la prima volta di seguire in maniera più vicina, rispetto a una lezione ordinaria, i nostri allievi e le nostre allieve. È questo il messaggio politico di fondo».

Il botta e risposta tra la Presidente del Parlamento Gina La Mantia e Matteo Pronzini - La seduta era cominciata con un botta e risposta tra Matteo Pronzini (MPS) e la presidente del Parlamento ticinese Gina La Mantia, in merito alla possibilità o meno di discutere le mozioni elencate nell'ordine del giorno.

«Le mozioni vengono congelate e non evase» ha annunciato La Mantia. «Presidente, qui stiamo facendo l'ennesima figuraccia. Non inventiamoci cose che non esistono» ha replicato l'esponente del Movimento per il Socialismo, invitando colei che dirige i lavori parlamentari a «fare in modo che si possa intervenire!», ottenendo però per tutta risposta un richiamo ad «assumere un atteggiamento più rispettoso».

La richiesta dell'UDC di un rinvio in commissione - Il cammino verso la votazione aveva incontrato a inizio lavori anche la richiesta di un ritorno in commissione del disegno di riforma da parte dell'UDC e lo ha fatto per bocca di Sergio Morisoli. All'Aula, con la sua "mozione d'ordine", ha dichiarato che «questo è un pasticcio e la mia mozione va a evitare un pasticcio legale e giuridico. Abbiamo la possibilità di rinviare il rapporto in commissione - dice - perché il testo non è quello presentato inizialmente dal governo ma da una commissione che l'ha modificato. Solo dopo questo rinvio potrà tornare di nuovo in aula per la discussione».

Il rinvio in commissione veniva poi bocciato dall'aula con 57 voti; 29 deputati avrebbero voluto rimandarlo in quella sede. 

Gli interventi in Aula - «Lasciamo fare alla scuola ciò che la politica non può fare - gli ha risposto qualche minuto dopo Anna Biscossa (Partito socialista) - stiamo facendo questa discussione per i nostri ragazzi e per le nostre ragazze. Mettiamo in mano alla scuola, in senso largo, la sperimentazione e alla scuola il compito di fare le sue valutazioni, così da capire cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato, arrivando a determinare il progetto migliore». 

Michele Guerra, relatore di maggioranza e vicepresidente del Gran Consiglio, ha ricordato che «è dal 2011 che propongo il superamento dei livelli. L'apertura di un cantiere di ristrutturazione del modello di scuola media è oggi innovativo, dopo i tanti tentativi che negli anni si sono sciolti come neve al sole. Oggi - ha argomentato - si propone qualcosa che contiene tutti gli ingredienti della ricetta del cambiamento. Una prova che appaltiamo a chi nella scuola ci lavora da anni, non affidata a teorie pedagogiche ma a chi tutti i giorni nella scuola si sporca le mani».

La co-docenza «risponde anche in parte alla richiesta di potenziare il doposcuola per permettere agli allievi in difficoltà o che desiderano approfondire un tema specifico, la possibilità di effettuare delle ore di studio e approfondimento con il supporto di docenti qualificati» ha affermato in un passaggio del suo intervento Alessio Ghisla, (Il Centro), co-relatore del rapporto di maggioranza. Che ha chiesto, tra le altre cose, anche di «prevedere tre indirizzi opzionali, con al massimo 16 allievi per classi, sia in matematica attraverso gli indirizzi applicativo, tecnologico e astratto, che in tedesco con gli indirizzi "cultura e studio della lingua", "consolidamento e usi quotidiani", "cultura e comunicazione"». 

Chi boccia la proposta del DECS è Maristella Polli del PLR: «Dopo 16 anni che mi occupo di scuola in questo Parlamento mi trovo oggi per la prima volta a sostenere un rapporto di minoranza - ha detto - e lo faccio perché decisioni così devono essere analizzate e approfondite prima di aderire alle sue indicazioni. La fretta è cattiva consigliera».

Le fa eco il collega di partito Aron Piezzi: «La maggioranza dei direttori di scuola dovete sapere che non ritiene vincente questo modello di superamento dei livelli - rimarca nel suo intervento - e le criticità che il modello incarna fanno dire agli stessi che è irrealistico pensare che la sperimentazione possa partire per l'anno scolastico 2023/2024. Noi non ci sintonizziamo con questo modo di agire». 

Chi ha scelto l'astensione è stato il MPS: «Crediamo anche noi che si debba andare verso il superamento dei livelli - ha detto Angelica Lepori - ma noi crediamo che per essere inclusiva la scuola dovrebbe differenziare il meno possibile, formando personalità critiche e consapevoli e non esclusivamente al servizio del mercato del lavoro. Servono riforme strutturali, come il dimezzamento delle classi».

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COMMENTI
 

Mattiatr 1 anno fa su tio
Non lasciamo indietro nessuno cosicché nessuno vada avanti.

ajeje 1 anno fa su tio
Stai a vedere che Bertoli aveva ragione(ancora una volta)

gigipippa 1 anno fa su tio
I ragazzi dovrebbero andare a scuola per il piacere di imparare e acquisire nove nozioni. C`è chi imparerà prima , chi dopo o altro,i talenti sono tutti diversi. Dubito che una scuola ad un solo livello sia in grado di dare a tutti una buona e soprattutto la corretta opportunità per il loro futuro. Al di fuori del Ticino, il livello di preparazione per le scuole superiori è già molto molto alto. Immagino chi già avrà i mezzi e tiene ai propri figli comunque adotterà soluzioni alterative, gli altri se non adeguatamente formati, avranno futuro come manodopera a buon prezzo per fare concorrenza ai frontalieri.

Tita 1 anno fa su tio
Risposta a gigipippa
Finalmente

LaLussy 1 anno fa su tio
Risposta a gigipippa
Funzionerebbe solo se creerebbero anche una scuola per bambini e ragazzi ad alto potenziale cognitivo (come in alcuni cantoni in CH interna), dove offrono loro metodi e materie di studio a livelli superiori. Il Ticino è sempre stato il fanalino di coda in questo ambito e anzichè migliorare, peggiorano.

pardo54 1 anno fa su tio
Era ora!

PanDan 1 anno fa su tio
come diceva Durenmatt, la gestione del popolo bestia...questa la direzione dei politici....ricordiamoci alle votazioni!

Adegheiz 1 anno fa su tio
La meritocrazia va farsi benedire

PanDan 1 anno fa su tio
già non ci sono risorse e qui si aumenta l'organico per chi è per cosa e noi preghiamo...

PanDan 1 anno fa su tio
quello che viene buttato dalla porta, torna dentro dalla finestra. Se questa é la metodologia dei politici adesso si che sono tranquillo

Meiroslnaschebiancarlengua 1 anno fa su tio
In Svizzera ci sono 26 cantoni e 26 modelli differenti. Le mie figlie hanno seguito un sistema con livelli e trovo che sono adatti al livello d'apprendimento. Quello che pone problema è tutto il Sudoku di calcoli astrusi per decidere chi può seguire un certo tipo di formazione superiore o meno. Quello che il Ticino avvrebbe dovuto cambiare non sono i livelli, ma il Sudoku. Poi c'è chi dice che la scuola deve differenziare il meno possibile. Se si vuole livellare verso il basso non c'è modo migliore, ma non so se questa dovrebbe essere la finalità dell'istruzione di un paese dove la sola risorsa è la materia grigia. Non va dimenticato che i giovani ticinesi poi andranno al liceo, in seguito all'università e al poli. Non so se lo sapete, ma all'università e al poli la differenziazione esiste: quelli meglio preparati passano, gli altri bocciano.

Elisa_S 1 anno fa su tio
Risposta a Meiroslnaschebiancarlengua
In Svizzera interna co sono livelli Ginnasio (liceo che inizia già dopo la sesta elementare, selezione tramite esame già a dodici anni ...) e Media A, B e C.... E dalla media A puoi sempre tramite esame accedere al liceo...in Ticino e molto meglio. In Svizzera interna i bambini hanno pressione già a 10 anni per prepararsi con corsi extra per l esame di accesso al ginnasio/liceo...

Meiroslnaschebiancarlengua 1 anno fa su tio
Risposta a Elisa_S
Di nuovo, il problema non sono i livelli, ma i criteri di selezione. Sono due cose diverse.

Elisa_S 1 anno fa su tio
Risposta a Meiroslnaschebiancarlengua
E chi parla di problema ? Direi piuttosto che i livelli vengono scelti in base alle capacità e al potenziale di sviluppo (che tu qui chiami criteri di selezione). Sono due cose direttamente legate. E in Svizzera interna fanno probabilmente (la selezione) la cosa giusta ma troppo presto.

Sebasebaseba 1 anno fa su tio
C'è voluto un po' eh

Maria Concetta 1 anno fa su tio
che bello così nessuno è più intelligente dell'altro e tutti sono più stupid!

Swissabroad 1 anno fa su tio
Risposta a Maria Concetta
Tu senz'altro...

Se7en 1 anno fa su tio
Gente con i livelli A con la media del 3-3.5 e hanno comunque sua avuto accesso ovunque e ragazzi/e con il livelli B con la media del 4.5 e oltre e non venivano minimamente considerati perché scavano il livello B

Se7en 1 anno fa su tio
… andateglielo a dire a tutti quei ragazzi e ragazze, che hanno finito le medie dal …. al 2022 quanti problemi hanno avuto con questi livelli del menga, ad accedere alle scuole superiori o quant’altro, livelli inventati da un genio che di geniale non c’ha proprio niente. Dovevate toglierli gia 30 anni fa circa, anzi non avrebbero mai dovuti esistere…

Swissabroad 1 anno fa su tio
Risposta a Se7en
Per una volta sono d'accordo con te... :-)... un sistema anacronistico creato da chi non aveva altro che farsi seghe mentali...

Se7en 1 anno fa su tio
Risposta a Swissabroad
… non ci posso credere, sei d’accordo con me? Wow Non è che hai festeggiato troppo a San Valentino? 🤣🤣

PincoPalla 1 anno fa su tio
Ma ora mi domando, si parla solo di metodi a livelli, codocenze, ecc., ma non ho mai sentito i paragoni con gli stati che hanno i modelli migliori, quelli che magari hanno il più alto numero di studenti con buone valutazioni PISA o altri metodi. Si discute solo del fatto che ci siano o meno classi divise, semi-divise, o unificate, senza considerare i modelli per arrivare a queste soluzioni. Le competenze con cui arrivano alla terza media dipende dal modello di studio avuto negli anni precedenti, di questo non parla nessuno. Sono contento se si riesce a superare il sistema a livelli su 2 materie, ma sono sinceramente preoccupato per una soluzione che sembra buttata là dicendo, dai che proviamo a fare tre tipi di classe in 6 scuole, vediamo un po' cosa succede poi valutiamo i risultati tramite un'azienda indipendente che deciderà come valutare e in quale modo tenere conto dei criteri...e qui mi verrebbe da ridere, se non fosse un tema così importante.
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