Approvato a larga maggioranza l'avvio della sperimentazione della co-docenza in matematica e tedesco
BELLINZONA - Si attendeva un ok politico - dopo quello dato dalla Commissione formazione e cultura - e l'ok è arrivato: il Gran Consiglio si è espresso a favore del superamento dei livelli nella scuola media, (53 i voti a favore, 26 i contrari, 4 astenuti) dando così il via libera alla tanto attesa riforma della scuola media. Che muoverà in principio i primi passi con una fase di sperimentazione che sarà attuata in sei istituti a partire dal prossimo settembre.
Il modello della co-docenza per matematica e tedesco - Dopo la bocciatura dello scorso anno, stavolta in Parlamento si è trovata un'ampia condivisione di vedute riguardo il disegno di rinnovamento che dirà addio ai corsi attitudinali e di base per andare verso un modello di co-docenza in matematica e tedesco.
«Piano piano le idee camminano e arrivano a destinazione - ha sottolineato nel suo intervento il Consigliere di Stato e Direttore del DECS Manuele Bertoli - la co-docenza ci permette per la prima volta di seguire in maniera più vicina, rispetto a una lezione ordinaria, i nostri allievi e le nostre allieve. È questo il messaggio politico di fondo».
Il botta e risposta tra la Presidente del Parlamento Gina La Mantia e Matteo Pronzini - La seduta era cominciata con un botta e risposta tra Matteo Pronzini (MPS) e la presidente del Parlamento ticinese Gina La Mantia, in merito alla possibilità o meno di discutere le mozioni elencate nell'ordine del giorno.
«Le mozioni vengono congelate e non evase» ha annunciato La Mantia. «Presidente, qui stiamo facendo l'ennesima figuraccia. Non inventiamoci cose che non esistono» ha replicato l'esponente del Movimento per il Socialismo, invitando colei che dirige i lavori parlamentari a «fare in modo che si possa intervenire!», ottenendo però per tutta risposta un richiamo ad «assumere un atteggiamento più rispettoso».
La richiesta dell'UDC di un rinvio in commissione - Il cammino verso la votazione aveva incontrato a inizio lavori anche la richiesta di un ritorno in commissione del disegno di riforma da parte dell'UDC e lo ha fatto per bocca di Sergio Morisoli. All'Aula, con la sua "mozione d'ordine", ha dichiarato che «questo è un pasticcio e la mia mozione va a evitare un pasticcio legale e giuridico. Abbiamo la possibilità di rinviare il rapporto in commissione - dice - perché il testo non è quello presentato inizialmente dal governo ma da una commissione che l'ha modificato. Solo dopo questo rinvio potrà tornare di nuovo in aula per la discussione».
Il rinvio in commissione veniva poi bocciato dall'aula con 57 voti; 29 deputati avrebbero voluto rimandarlo in quella sede.
Gli interventi in Aula - «Lasciamo fare alla scuola ciò che la politica non può fare - gli ha risposto qualche minuto dopo Anna Biscossa (Partito socialista) - stiamo facendo questa discussione per i nostri ragazzi e per le nostre ragazze. Mettiamo in mano alla scuola, in senso largo, la sperimentazione e alla scuola il compito di fare le sue valutazioni, così da capire cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato, arrivando a determinare il progetto migliore».
Michele Guerra, relatore di maggioranza e vicepresidente del Gran Consiglio, ha ricordato che «è dal 2011 che propongo il superamento dei livelli. L'apertura di un cantiere di ristrutturazione del modello di scuola media è oggi innovativo, dopo i tanti tentativi che negli anni si sono sciolti come neve al sole. Oggi - ha argomentato - si propone qualcosa che contiene tutti gli ingredienti della ricetta del cambiamento. Una prova che appaltiamo a chi nella scuola ci lavora da anni, non affidata a teorie pedagogiche ma a chi tutti i giorni nella scuola si sporca le mani».
La co-docenza «risponde anche in parte alla richiesta di potenziare il doposcuola per permettere agli allievi in difficoltà o che desiderano approfondire un tema specifico, la possibilità di effettuare delle ore di studio e approfondimento con il supporto di docenti qualificati» ha affermato in un passaggio del suo intervento Alessio Ghisla, (Il Centro), co-relatore del rapporto di maggioranza. Che ha chiesto, tra le altre cose, anche di «prevedere tre indirizzi opzionali, con al massimo 16 allievi per classi, sia in matematica attraverso gli indirizzi applicativo, tecnologico e astratto, che in tedesco con gli indirizzi "cultura e studio della lingua", "consolidamento e usi quotidiani", "cultura e comunicazione"».
Chi boccia la proposta del DECS è Maristella Polli del PLR: «Dopo 16 anni che mi occupo di scuola in questo Parlamento mi trovo oggi per la prima volta a sostenere un rapporto di minoranza - ha detto - e lo faccio perché decisioni così devono essere analizzate e approfondite prima di aderire alle sue indicazioni. La fretta è cattiva consigliera».
Le fa eco il collega di partito Aron Piezzi: «La maggioranza dei direttori di scuola dovete sapere che non ritiene vincente questo modello di superamento dei livelli - rimarca nel suo intervento - e le criticità che il modello incarna fanno dire agli stessi che è irrealistico pensare che la sperimentazione possa partire per l'anno scolastico 2023/2024. Noi non ci sintonizziamo con questo modo di agire».
Chi ha scelto l'astensione è stato il MPS: «Crediamo anche noi che si debba andare verso il superamento dei livelli - ha detto Angelica Lepori - ma noi crediamo che per essere inclusiva la scuola dovrebbe differenziare il meno possibile, formando personalità critiche e consapevoli e non esclusivamente al servizio del mercato del lavoro. Servono riforme strutturali, come il dimezzamento delle classi».