Il Municipio ha risposto a un'interpellanza sul semaforo di Via San Gottardo: «Abbiamo chiesto al Cantone di risolvere la problematica».
BELLINZONA - «Vergognoso». «Provoca soltanto colonne in un tratto di strada in cui prima non ce n'erano». «Inutile». «Ci ho messo venti minuti per entrare in Città dall'uscita autostradale». Sono solo un assaggio delle numerosissime lamentele che gli automobilisti che transitano per via San Gottardo hanno rivolto al semaforo posato a metà settembre del 2022 all'incrocio con via Vallone.
Un semaforo della discordia - ne avevamo già riferito qui - che ha fatto infuriare gran parte degli utenti che su quella strada cantonale si sono trovati imbottigliati sia entrando sia uscendo dalla Città. E che negli scorsi mesi è pure finito al centro di un'interpellanza al Municipio di Bellinzona della consigliera comunale dei Verdi-FA-MPS-POP-Indipendenti Lorenza Röhrenbach.
La sicurezza alla base di tutto
Domande alle quali l'esecutivo della Capitale ha recentemente risposto, nel limite delle sue competenze, essendo quella strada di «competenza cantonale», confermando di fatto quanto aveva precedentemente detto il Cantone a Tio.ch. Ovvero che l'obiettivo principale del semaforo - costato 160mila franchi - è quello di «migliorare a sicurezza su un incrocio molto trafficato che non la garantiva più, soprattutto per i pedoni e ciclisti che lo attraversano, così come per chi deve uscire da Via Vallone».
Analisi ancora in corso
A ogni modo il Municipio, facendosi interprete delle segnalazioni ricevute, riconosce che qualcosa non sia funzionato e ha fatto presente ai competenti servizi cantonali «l'evidente problema di eccessivo riflusso della colonna in entrata soprattutto negli orari di punta», chiedendo loro di monitorare, regolare e possibilmente risolvere quella problematica. «Le analisi da parte del Cantone - precisa la risposta municipale - sono ancora in corso».