Norman Gobbi ha risposto a diverse interpellanze sulla vicenda delle molestie all'interno dell'Associazione al posto del collega.
BELLINZONA - Norman Gobbi - facendo le veci del collega Raffaele De Rosa, direttore del Dipartimento della sanità e della socialità (Dss) e per questo titolare del dossier sulle molestie all'interno di Unitas, questa sera assente durante la seduta in Gran Consiglio perché impegnato in un dibattito televisivo - ha risposto a diverse interpellanze sulla vicenda.
«Il Governo non sapeva di Canetta»
La prima alla quale è stata data risposta era quella riferita alla presunta entrata nel Comitato dell'Associazione ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana dell'ex direttore della RSI Maurizio Canetta. Alle quattro domande esposte da Matteo Pronzini (Mps), il direttore del DI ha risposto con diversi no. «No il Governo non era informato». «No, il Governo non è stato coinvolto nella decisione». «No, il Governo non era al corrente dell'entrata dell'ex direttore»... Insomma il Consiglio di Stato era all'oscuro di tutto, cosa che ha fatto ulteriormente infuriare il deputato dell'Mps che ha accusato il Comitato di Unitas di «stare manovrando» la propria sostituzione.
La difesa del Governo...
Le ulteriori interpellanze firmate da Marco Noi (Verdi) e ancora dall'Mps sono state ancora commentate dal responsabile del Dipartimento delle Istituzioni (DI). Gobbi ha subito precisato - leggendo punto per punto le parole di risposta concordate con i colleghi di Governo - che «il Consiglio di Stato è sempre stato dalla parte delle vittime con una linea chiara e determinata» e che è «andato anche oltre le proprie competenze», indicando cambiamenti «incisivi e necessari» all'interno di Unitas.
La stoccata di Noi: «L'assenza di De Rosa? Una vergogna nei confronti delle vittime»
Le risposte, però, come già le precedenti, non hanno per nulla convinto gli interpellanti. Matteo Pronzini ha dapprima contestato - richiedendo pure una mozione d'ordine (poi bocciata) - il fatto che si discutesse della vicenda senza «il Consigliere di Stato responsabile del dossier», mentre Marco Noi si è detto (di nuovo) «altamente insoddisfatto» dalle risposte ricevute alle sue domande. «Deploro con veemenza l'atteggiamento del Consiglio di Stato che o non ha la forza d'animo di riconoscere i propri errori o proprio non li vede», ha attaccato il deputato ecologista, che poi ha rivolto parole dure anche all'assente De Rosa. «Avrei gradito si fosse presentato qui per un confronto», ha sottolineato Noi definendo l'assenza del responsabile del Dss «una vergogna nei confronti delle vittime».