L'UDC Ticino critico verso la consigliera federale socialista.
BELLINZONA - I democentristi ticinesi si scagliano contro la consigliera federale socialista Elisabeth Baume-Schneider e le sue dichiarazioni ai media dopo i primi 100 giorni di attività.
«Nessun accenno - scrivono - alla crisi migratoria che ci sta investendo, ricordiamo che il segretariato di Stato alla migrazione ha calcolato uno scenario con fino a 40'000 nuove richieste d’asilo, al fatto che due Cantoni hanno già dichiarato la situazione di emergenza e che degli svizzeri sono stati sfrattati per far posto a dei migranti. Niente neppure sul rifiuto delle autorità italiane di riprendere nel loro Paese i migranti secondo gli accordi di Dublino». Il sistema Schengen, denuncia l'UDC Ticino, «è fallito e la socialista si preoccupa di come integrare meglio gli Statuti S tessendo le lodi, inoltre, della libera circolazione delle persone. Sicuramente non conosce la situazione del Canton Ticino, un Cantone nel quale centinaia di giovani sono costretti a emigrare a causa del dumping salariale e dell’aumento spropositato del frontalierato». Il partito invita «la consigliera federale a occuparsi di come evitare la catastrofe migratoria alle porte e di come dare maggiori opportunità ai residenti piuttosto che preoccuparsi di cercare lavoro per le persone con Statuto S».