Il Governo ha approvato il messaggio inerente alla realizzazione di un'ala rosa presso il carcere cantonale
LUGANO - Se ne parlava da tempo. E ora finalmente il progetto ha ricevuto la luce verde del Consiglio di Stato. Stiamo parlando della creazione di una nuova sezione femminile presso il Penitenziario cantonale La Stampa che negli ultimi anni era stata al centro di interrogazioni e accese discussioni in Parlamento. Il "confinamento" forzato delle detenute al carcere della Farera, infatti, aveva fatto storcere più di un naso. Tanto che sette deputati - nel 2020 - descriveva come «discriminante» la condizione delle donne» rispetto ai «detenuti maschi».
Undici celle rosa: «Un segno di civiltà»
Il progetto di una nuova sezione "rosa" in carcere risponde quindi a queste critiche ed è un segno «di civiltà», sottolinea il Consiglio di Stato (che ha accolto l’input lanciato dal Dipartimento delle Istituzioni), precisando che essa sarà composta da undici posti cella dedicati alle detenute, compresa una cella madre-bambino. «L'obiettivo - spiega il Governo - è quello di accogliere in maniera adeguata le esigenze delle donne in regime detentivo chiuso, oltre che di madri con figli fino ai tre anni, nonché di limitare allo stretto indispensabile i collocamenti fuori Cantone».
Tre milioni e venti mesi per realizzarla
La creazione di questa sezione rosa all'interno di un carcere maschile costerà al Cantone circa tre milioni di franchi compresi gli interventi edilizi globali e le risorse necessarie per il suo funzionamento. Le tempistiche di realizzazione sono stimate sui venti mesi dal momento dell’approvazione del credito da parte del Parlamento. «Questo investimento - precisa il Governo - consentirà di generare un indotto per il Cantone di un milione e mezzo di franchi, considerando sia la diminuzione dei costi attualmente sostenuti per l’esecuzione della pena delle detenute in altri carceri svizzeri, sia il potenziale aumento dei ricavi derivanti dal collocamento in Ticino di detenute provenienti da altri Cantoni».
Non solo per donne
Il progetto approvato oggi dal Consiglio di Stato prevede pure l’adeguamento degli spazi da destinare a detenuti anziani e a detenuti con disabilità fisica o motoria. «Un ulteriore segnale - conclude il Consiglio di Stato - volto a rispondere all’evoluzione della nostra società anche in ambito di esecuzione delle pene a dimostrazione del grado di civiltà del Ticino».