Il PVL attacca: «Si finanzia un sistema che cresce senza limiti».
BELLINZONA - L'ennesimo aumento della cassa malati è un boccone amaro, difficile da digerire. A seguito della notizia, si sono ben presto fatte largo le reazioni della politica ticinese. Una fra tutte, quella del PVL Ticino che ha commenta di aver preso atto di questo rincaro dei premi «con grande preoccupazione». Si tratta infatti dell'aumento più elevato della Svizzera. «In soli due anni - si legge nella nota diffusa - i ticinesi si trovano così a pagare quasi 1000 franchi all’anno in più di premio medio, per finanziare il sistema che cresce senza limiti. Questi aumenti colpiranno in maniera particolare i giovani adulti».
Mancata trasparenza - «Il sistema di calcolo dei premi non spicca per trasparenza dei costi», attacca il PVL. «I costi effettivi delle cure e delle spese connesse non sono mai state rese pubbliche nel loro insieme. Il calcolo del premio mensile si basa su stime fornite d’ufficio già con cifre al rialzo. La crescita non si ferma mai».
«Limite necessario» - «Nel 2024 una famiglia ticinese con due figli pagherà mediamente 1258 franchi al mese. Se questo tasso di aumento continuerà invariato, nel 2030 la stessa famiglia pagherà un astronomico premio di 2'200 franchi al mese. Un assicurato su tre riceve già oggi sussidi per poter pagare questa tassa sulla sanità (che non è un premio), ma aumentare i sussidi non è una soluzione».
Una cassa malati unica - «I verdi liberali promuovono una politica sanitaria che privilegia la qualità invece della quantità», continuano nel comunicato stampa. «Da dieci anni è pendente in Parlamento la proposta dell’introduzione di una tariffazione unitaria delle prestazioni sanitarie con un finanziamento unico suddiviso tra Cantoni e Assicurazioni malattia di base (EFAS). Questa soluzione darebbe al Cantone la possibilità di maggiori controlli sulla spesa e agli assicurati un risparmio sul premio mensile. Questo cambio permette di correggere più facilmente gli incentivi errati e ridurre le inefficienze del sistema. Inoltre serve un nuovo sistema tariffario (Tardoc) che privilegia le cure di base e coordinate interprofessionali con benefici per la qualità e la sostenibilità delle cure.
I verdi liberali hanno presentato una “Strategia sanitaria 2030” con 8 misure attuabili velocemente per contenere i costi e mantenere l’accesso e la qualità delle cure.
Gli otto punti della “Strategia sanitaria 2030”:
1 - Investire nella cartella informatizzata del paziente
2 - Responsabilizzare e informare i pazienti
3 - Promuovere di più la salute per essere più sani
4 - Medicina smart per ridurre le prestazioni inutili
5 - Semplificare i modelli assicurativi di base
6 - Ridurre i prezzi dei farmaci e introdurre la distribuzione sfusa di medicamenti secondo le terapie indicate
7 - Rinegoziare gli accordi per il commercio sanitario con l’Unione europea
8 - Rafforzare la sorveglianza del sistema sanitario