In scena al LAC il 17 marzo il nuovo spettacolo del grande attore e cantante italiano
LUGANO - "Tutti i sogni ancora in volo" è il titolo del nuovo spettacolo di Massimo Ranieri, che verrà portato in scena venerdì 17 marzo alle 20.30 al LAC di Lugano. Una carrellata tra i successi di una lunga e fortunata carriera, che non escluderà però anche i brani più recenti, come "Lettera di là dal mare" che ha ricevuto il Premio della Critica "Mia Martini" al Festival di Sanremo 2022. E proprio sul palco dell'Ariston abbiamo visto Ranieri solo poche settimane fa, accanto ad altri due mostri sacri della musica italiana come Al Bano e Gianni Morandi. In occasione dell'unica data ticinese della sua tournée Ranieri si è prestato a rispondere a qualche domanda.
Partiamo dal titolo dello spettacolo: quanto è importante per lei sognare?
«Non smetterò mai di sognare, mai, in tutti i miei sogni non avrei mai immaginato di portare avanti una carriera come questa. Ho iniziato nel 1964 e da allora avrò cantato più di cinquecento canzoni e il tema di quasi tutte è “l’Amore”. Per me conta l’amore...io con l’amore ci farei l’amore! W l’amore! E poi il sogno serve per staccarsi dalla realtà e per allontanarsi da tutto ciò che succede nel mondo. Sognare fa bene».
Il pubblico di Lugano l’accoglierà a braccia aperte: che ricordi ha delle sue precedenti visite in città?
«Ho dei bellissimi ricordi del pubblico di Lugano, perché mi ha sempre accolto con grande affetto e ogni incontro lo vivo con grande gioia; vedere che si diverte e canta le mie canzoni mi riempie il cuore di gioia. E poi osservare il lago e magari anche fare una passeggiata è sempre un sereno momento».
L’abbiamo ammirata poche settimane fa al Festival di Sanremo, parte di uno straordinario terzetto con Al Bano e Gianni Morandi. La platea dell’Ariston (e quella più smisurata del pubblico) le incute ancora un certo timore reverenziale?
«A Sanremo si è realizzato il sogno che Al Bano aveva da 27 anni e che sia Morandi che io avremmo sempre voluto realizzare, ma per i vari impegni di tutti e tre non ci eravamo mai riusciti. È stato un momento indimenticabile di grande commozione... Tre grandi amici abbracciati che si chiamano il Bolognese, il Napoletano e il Pugliese. Alla fine anche il ferro si spezza...! ed è riuscito Amadeus a unirci sul palco dell'Ariston. Sanremo emoziona oltre misura, ma per me l’emozione è sempre tanta ogni volta che salgo su un palco di ogni città, e sarà così anche a Lugano. L’emozione è parte integrante di me stesso».