Il piccolo era stato rapito e poi adottato. L'intelligenza artificiale unita al riconoscimento facciale ha permesso ai genitori biologici di riabbracciare il figlio ormai 21enne
PECHINO - Le app in stile FaceApp, quelle che invecchiano (o ringiovaniscono) i volti delle persone, hanno dapprima conosciuto una grande popolarità, per poi essere “demonizzate” a causa dell’utilizzo dubbioso dei dati personali. Ma l’utilizzo di queste tecnologie, oltre a divertire sul momento l’utente, possono anche essere utili alle indagini di polizia. Uno dei casi più eclatanti riguarda il ritrovamento, a distanza di 18 anni, di un bambino rapito. Il piccolo, all’età di tre anni, era stato rapito nel 2001 nei pressi di un cantiere dove lavorava il padre biologico.
La polizia della provincia del Guangdong aveva ipotizzato un rapimento, ma non è mai riuscita a risolvere il caso. Fino all’altro giorno, quando grazie all’utilizzo dell'intelligenza artificiale sviluppata dal gigante tecnologico Tencent, unita ad un programma di riconoscimento facciale, è riuscita a rintracciare il bambino scomparso 18 anni fa, ormai 21enne. Le analisi del DNA hanno poi confermato la sua identità. Weifang, questo il suo vero nome, era stato probabilmente abbandonato dai rapitori, ed era stato poi adottato da una famiglia che non poteva avere figli. La polizia tuttavia non ha ancora acciuffato i rapitori. Weifang ha poi potuto riabbracciare i suoi genitori, davanti ad una folla di giornalisti.
Il programma di intelligenza artificiale un giorno potrebbe essere utilizzato per tutti i bambini scomparsi. Scotland Yard infatti non esclude di utilizzare una simile tecnologia per tentare di ritrovare la piccola Maddie McCann, scomparsa in Portogallo 12 anni fa.