Non c'erano chiare indicazioni di quando l'epidemia sarebbe potuta arrivare negli Usa
WASHINGTON - Le agenzie di intelligence Usa hanno lanciato ripetuti allarmi con rapporti classificati in gennaio e in febbraio sul pericolo mondiale posto dal coronavirus mentre Donald Trump e anche molti parlamentari - nonostante le informazioni ricevute - minimizzavano la minaccia e non prendevano le azioni che avrebbero potuto rallentare la diffusione del virus.
Lo scrive il Washington Post citando dirigenti Usa a conoscenza dei rapporti degli 007.
Tali rapporti non predicevano quando il virus sarebbe potuto arrivare in Usa e non raccomandavano particolari misure sanitarie da prendere (non essendo materia di competenza dell'intelligence) ma tracciavano la diffusione del Covid-19 in Cina e poi in altri Paesi, ammonendo che i dirigenti di Pechino sembravano ridimensionare la gravità dell'epidemia.
Cinque milioni di posti a rischio - La pandemia di coronavirus avrà conseguenze pesanti sull'economia americana, con previsioni di perdite quest'anno sino a 5 milioni di posti di lavoro e un crollo della produzione economica sino a 1500 miliardi di dollari.
Lo scrive il Wall Street Journal. Una recessione è ora quasi certa, secondo un'indagine fra 34 economisti condotta dal giornale.