Il focolaio di Stoccolma preoccupa l'esecutivo che chiede maggiori poteri
STOCCOLMA - In Svezia il governo potrebbe rinunciare alla linea morbida di fronte all'epidemia di coronavirus e adottare misure restrittive. Lo riferisce il Guardian riportando quando emerge dai media locali. Nel Paese oggi si registrano oltre 6800 contagi e 401 decessi, con un aumento della mortalità maggiore rispetto alla totalità degli altri tre Paesi scandinavi.
Preoccupa anche il peggioramento del focolaio a Stoccolma e la situazione delle case di cura che ospitano gli anziani. In questo scenario l'esecutivo socialdemocratico ha chiesto maggiori poteri, ossia agire per decreto senza l'ok dell'aula, nel caso si rendesse necessaria ad esempio una chiusura temporanea di aeroporti, parte del trasporto pubblico, negozi e ristoranti. L'opposizione invece vuole che il parlamento mantenga l'ultima parola, ma il dibattito in corso sembra suggerire che il clima nel Paese sia cambiato.
«Migliaia di morti» - Ieri il premier Stefan Lofven aveva ammesso che la crisi sarebbe durata mesi e che le autorità si stavano preparando a uno scenario da «migliaia di morti». Allo stesso tempo, aveva difeso la linea adottata.
L'idea, su indicazioni del principale epidemiologo del Paese, Anders Tegnell era di far progredire naturalmente l'epidemia, chiedendo ai malati di restare a casa per non sovraccaricare i servizi sanitari, nella convinzione che l'isolamento forzato non avrebbe funzionato a lungo termine.
E infatti finora gli svedesi hanno potuto continuare la propria vita in modo normale, facendo shopping, mangiando fuori e mandando i figli sotto i 16 anni a scuola.