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Beirut: l'esplosione investe la sala travaglio, ma il piccolo George sta bene

LIBANOBeirut: l'esplosione investe la sala travaglio, ma il piccolo George sta bene

06.08.20 - 10:49
Il bimbo è nato un'ora e mezza dopo la deflagrazione che ha sconquassato la città: «La mamma era coperta di vetri».
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Beirut: l'esplosione investe la sala travaglio, ma il piccolo George sta bene
Il bimbo è nato un'ora e mezza dopo la deflagrazione che ha sconquassato la città: «La mamma era coperta di vetri».

BEIRUT - Il piccolo George sentirà probabilmente più e più volte, nel corso della sua vita, il racconto di quanto è accaduto quando è nato. Il piccolo ha infatti visto la luce tra i detriti in un reparto maternità distrutto poco dopo l'esplosione che, martedì, ha dilaniato la capitale libanese. Un breve video girato con lo smartphone dal padre cattura l'istante in cui la deflagrazione ha sorpreso lui e la moglie in sala travaglio mentre la donna veniva preparata per il parto.

«Abbiamo solo sentito il rumore e tutto è andato in pezzi intorno a noi, vetri, strumenti, tutto, non c'era più niente», racconta papà Edmond Khnaisser alla BBC. Sdraiata a letto, la moglie Emmanuelle è stata travolta dai detriti di una finestra andata in frantumi: «Avevo paura che fosse ferita o che il bambino fosse ferito. Era coperta di vetri», rievoca Edmond. «Per prima cosa ho provato a portare fuori lei, ho portato fuori il letto e poi ho iniziato ad aiutare gli infermieri e i dottori», aggiunge. «È stato folle! Non pensavo ne saremmo usciti vivi», commenta il neo papà condividendo l'esperienza su Facebook.

Il piccolo George è nato un'ora e mezza dopo l'esplosione con parto naturale e sta bene. Come la sua mamma. Il reparto maternità del Saint George Hospital dove è nato si trova a meno di 1 km in linea d'aria dal luogo dell'esplosione. 

Lo spaventoso travaglio non è l'unico modo in cui la famiglia di Edmond è stata colpita dalla deflagrazione. Nel suo post su Facebook l'uomo parla infatti della sorella e di alcuni conoscenti, che «stanno bene»: «Aspettiamo ancora che mia madre guarisca!», aggiunge.

 

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