Amnesty International denuncia le spaventose condizioni di quarantena in alcuni Stati dell'America Latina
RIO DE JANEIRO - Dallo scoppio della pandemia da Covid-19 nel mese di marzo, le autorità in Venezuela, El Salvador e Paraguay «hanno tenuto decine di migliaia di persone in strutture inadeguate alla quarantena gestite dallo stato, senza proteggerle sufficientemente dalle violazioni dei diritti umani. Questo comportamento potrebbe rappresentare un maltrattamento e la detenzione potenzialmente arbitraria».
Lo denuncia Amnesty International nella ricerca "When protection becomes repression", che documenta come le «autorità dei tre paesi abbiano sottoposto migranti, rifugiati, persone che rientravano in patria e comunità a basso reddito a quarantene gestite dallo stato, spesso in condizioni non igieniche e a volte disumane, senza cibo, acqua e assistenza medica adeguati».
Secondo l'ong, tali quarantene potrebbero configurarsi come maltrattamenti e le spaventose condizioni rendere gli spazi luoghi dove le persone sono a rischio di contrarre il Covid-19.
«Quando gli stati recludono decine di migliaia di persone senza assicurarsi che per ciascuna di esse si tratti di una misura necessaria e proporzionata, le tengono in condizioni spaventose sotto il controllo militare o della polizia e le discriminano o utilizzano la quarantena come punizione, trasformano un intervento di sanità pubblica in una strategia punitiva e repressiva», ha dichiarato in una nota stampa Erika Guevara-Rosas, direttrice per le Americhe di Amnesty International.
In base alle informazioni ricevute da Amnesty, «in Venezuela, El Salvador e Paraguay spesso le persone sono state sottoposte a quarantena per ben oltre i 14 giorni attualmente raccomandati dall'Oms, a volte per più di un mese». Le persone sottoposte a quarantena «non hanno avuto accesso sufficiente a informazioni» in merito alla durata della loro quarantena o sui criteri per stabilire il loro eventuale sollevamento dall'obbligo di isolamento, e ciò «rappresenta una violazione del loro diritto all'informazione e dell'obbligo secondo il diritto umanitario internazionale che ogni privazione della libertà, anche se al fine di proteggere la salute pubblica, deve essere stabilita per legge e deve essere necessaria, proporzionata e limitata nel tempo».
Amnesty chiede ai governi che sottopongono le persone a quarantena gestita dallo stato di dare immediatamente accesso ai centri alle organizzazioni umanitarie e agli osservatori indipendenti dei diritti umani, per permettere loro di monitorarne le condizioni, offrire protezione contro eventuali maltrattamenti e fornire con urgenza acqua, cibo e altri beni necessari.
L'organizzazione chiede infine che le autorità evitino che le persone vengano trattenute a tempo indeterminato.