Lo indica uno studio canadese, pubblicato dalla rivista medica mBio
MONTREAL - Si è immuni al Covid-19 dopo aver contratto il nuovo coronavirus? E se sì, lo si è per un lungo periodo o no? A queste domande, che orbitano attorno alla pandemia sin dai primi giorni, prova a dare una risposta uno studio canadese.
Stando ai risultati pubblicati sulla rivista medica mBio, il livello di anticorpi contro il Covid nel sangue cala rapidamente nelle settimane successive alla guarigione.
Un fattore che ha implicazione multiple, che vanno dall'immunità dell'individuo alla possibilità di ricorrere al suo plasma per curare altri pazienti. E la sperimentazione, ha spiegato il professor Andreas Finzi - del team di ricerca dell'Università di Montreal - «mostra che la capacità del plasma di neutralizzare le particelle virali decresce nel corso di quelle prime settimane».
In particolare, attraverso un precedente studio trasversale (che ha coinvolto oltre un centinaio di pazienti), il team canadese ha rilevato che questa capacità del plasma si riduce in modo sensibile già tra la terza e la sesta settimana dopo l'insorgenza dei sintomi.
Alcuni studi precedenti hanno rilevato che la risposta anticorpale raggiunge il suo picco a due o tre settimane di distanza dalla comparsa dei sintomi. Ma bisogna considerare che prima di poter donare il proprio sangue, una persona guarita dal Covid-19 deve attendere un periodo di almeno 14 giorni. Inoltre, un ulteriore studio effettuato su una trentina di persone, con due prelievi di sangue effettuati a un mese di distanza, ha indicato la tendenza comune di un abbassamento dei livelli d'immunoglobuline che agiscono in corrispondenza della cosiddetta proteina Spike.
Se da un lato, sottolineano gli autori della ricerca, ancora non è del tutto chiaro se la capacità neutralizzante sia effettivamente alla base dell'efficacia del plasma quale cura per i casi più gravi di Covid, i risultati indicano sicuramente che il componente va prelevato il prima possibile dal donatore.