«Ricoprirò il mio incarico in maniera indipendente dalla politica e dalle mie preferenze» ha dichiarato la nuova giudice
La sua nomina è stata aspramente criticata dai democratici: «Avete rubato il posto lasciato vacante da Ruth Bader Ginsburg». Esulta invece la lobby delle armi.
WASHINGTON - La giudice Amy Coney Barrett ha giurato nel corso di una cerimonia alla Casa Bianca. Ora è a tutti gli effetti una componente della Corte suprema Usa, dove prende il posto lasciato da Ruth Bader Ginsburg. «È un privilegio essere stata chiamata a servire il mio Paese», le sue prime parole dopo il giuramento.
«Ricoprirò il mio incarico in maniera indipendente dalla politica e dalle mie preferenze», ha aggiunto
«Questo è un giorno storico per l'America», ha detto da parte sua il presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante la cerimonia per il giuramento di Amy Coney Barrett.
L'aula del Senato americano aveva precedentemente confermato la nomina fatta da Donald Trump della giudice Amy Coney Barrett alla Corte Suprema. A una settimana dal voto una vittoria per il presidente, che regala all'Alta Corte una schiacciante maggioranza conservatrice: sei toghe su nove.
Il tweet di Biden - «Oltre 60 milioni di americani hanno già votato. Meritano di far sentire la loro voce su chi deve rimpiazzare la giudice Ginsburg alla Corte Suprema»: così aveva twittato Joe Biden poche ore prima della conferma della nomina della giudice conservatrice Amy Barrett da parte del Senato.
Biden però, parlando con i giornalisti, ha escluso l'idea di porre un termine al mandato delle toghe nel massimo organo giudiziario Usa. Resta l'idea di molti democratici di allargare la composizione della Corte ad altri giudici.
La Nra esulta - La National Rifle Association (Nra) esulta per la nomina di Coney Barrett. La potente lobby delle armi da fuoco statunitense, in un comunicato, ringrazia a nome dei milioni d'iscritti il presidente Donald Trump, a cui ha dato l'endorsement per le presidenziali, e i senatori repubblicani che hanno permesso la conferma della nomina. Tra i temi su cui la nomina della Barrett potrebbe incidere c'è proprio la difesa del secondo emendamento della Costituzione americana, quello che sancisce il diritto a possedere armi da fuoco.