Al via la revisione del siero russo da parte dell'Agenzia europea per i medicinali
BRUXELLES - L'Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha iniziato una revisione continua del vaccino Sputnik V ("Gam-COVID-Vac"), sviluppato dal Gamaleya, il Centro nazionale russo di epidemiologia.
Lo ha annunciato l'agenzia stessa in un comunicato odierno.
La decisione di iniziare con la revisione deriva dai risultati soddisfacenti degli studi clinici, che indicano che lo Sputnik V innesca la produzione di anticorpi anti SARS-CoV-2, e di conseguenza può aiutare a proteggere contro il Covid-19.
L'EMA valuterà ora i dati man mano che saranno disponibili per valutare l'efficacia, la sicurezza e la qualità del preparato, soppesandone i benefici e i possibili rischi. La revisione, di cui l'Ema non può prevedere le tempistiche complessive, proseguirà fino a quando non saranno disponibili prove sufficienti per una domanda formale di autorizzazione alla commercializzazione.
A richiedere la revisione del preparato russo, spiega inoltre l'Ema, è stata la R-Pharm Germany GmbH.
Come funziona lo sputnik V?
In parole semplici, lo Sputnik V è composto da due diversi virus appartenenti alla famiglia degli adenovirus, Ad26 e Ad5. Questi adenovirus sono stati modificati per contenere il gene che produce la proteina spike della SARS-CoV-2, ma non possono riprodursi nel corpo e non causano malattie.
Una volta somministrato, il vaccino trasporta così il gene in questione nelle cellule del corpo, che produrranno la proteina spike. Il sistema immunitario della persona tratterà questa proteina spike come estranea e produrrà quindi delle difese naturali.
Quando poi la persona vaccinata entrerà eventualmente in contatto con la SARS-CoV-2, il sistema immunitario riconoscerà la proteina spike e sarà pronto a difendersi: impedendo al virus l'ingresso nelle cellule del corpo e distruggendo le cellule infette.