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AMERICA DEL SUDLa «terza ondata» investe il Brasile, record di decessi e proteste contro Bolsonaro

04.03.21 - 19:10
La variante amazzonica ha messo in ginocchio il sistema sanitario nazionale
keystone-sda.ch / STF (Eraldo Peres)
Fonte ats ans
La «terza ondata» investe il Brasile, record di decessi e proteste contro Bolsonaro
La variante amazzonica ha messo in ginocchio il sistema sanitario nazionale

SAN PAOLO - Quasi duemila morti in un giorno, 75'000 nuovi contagi e trend in aumento. Secondo gli esperti, la pandemia «è fuori controllo» in Brasile.

L'allarme è stato lanciato dalle autorità sanitarie locali, dai governatori e dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo cui il Brasile sta affrontando una nuova ondata della pandemia causata dalla variante amazzonica, la P1, tre volte più contagiosa del ceppo scoperto a Wuhan.

Il Brasile continua a macinare record negativi: a febbraio si sono contati oltre 30'000 morti e per il terzo mese consecutivo le vittime hanno superato quelle del mese precedente. La media giornaliera dei morti si mantiene sopra quota mille ormai da 42 giorni consecutivi. Il collasso del sistema sanitario in Amazzonia si sta ripetendo ormai in quasi tutto il Paese. Il Brasile, con quasi 260'000 vittime, è il secondo Paese al mondo dopo gli Stati Uniti per numero di decessi e il terzo per numero di contagi, dietro Usa e India.

I governatori corrono ai ripari imponendo nuove restrizioni e il coprifuoco notturno nella speranza di contenere il contagio. Ma sono sempre di più ormai i brasiliani che puntano il dito contro la gestione della pandemia da parte del presidente Jair Bolsonaro, che ieri è stato sonoramente contestato in molte città del Brasile con i tradizionali panelacos, colpi di pentole alle finestre e sui balconi.

Il governatore di San Paolo, Joao Doria, ha accusato senza mezzi termini Bolsonaro di essere «un irresponsabile» che «si gode l'odore di morte». «Il governo brasiliano è responsabile di uno sterminio, chiediamo aiuto per fermare il genocidio», ha denunciato invece Luiz Terena, legale dell'Articolazione dei popoli indigeni del Brasile, al Consiglio per i diritti umani dell'Onu.

La stampa locale accusa Bolsonaro di autoritarismo e di aver sottovalutato la pandemia, ma lui continua a minimizzare. «Non possono darmi la colpa, ci sono Paesi più ricchi del nostro dove muoiono più persone che da noi. Basta lockdown, fanno perdere posti di lavoro», si è difeso Bolsonaro, che ieri sera, giorno in cui si è registrato il nuovo record di vittime, ha cancellato senza spiegazioni l'annunciato discorso alla nazione sulla pandemia e sulla campagna vaccinale.

Secondo GloboNews, alcuni ministri avrebbero consigliato al capo dello Stato di posticipare il messaggio a dopo la firma dell'annunciato contratto d'acquisto di 100 milioni di dosi del vaccino Pfizer-BioNTech e 38 milioni di dosi di Janssen.

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