La campagna vaccinale su larga scala in Israele, dove è l'unico vaccino autorizzato, ne conferma l'alta efficacia
Il vaccino "Comirnaty", secondo gli ultimi dati raccolti in Israele, mostra un'efficacia pari al 97% nel prevenire forme sintomatiche di Covid-19 e del 94% per i casi asintomatici.
GERUSALEMME / NEW YORK - Dai risultati dei test preliminari svolti in laboratorio fino quelli emersi dalla vera e propria somministrazione "sul campo", aggiornati proprio oggi, il vaccino di Pfizer e BioNTech conferma la sua elevata efficacia contro il Covid-19.
Il preparato sviluppato a cavallo tra Stati Uniti e Germania ha trovato in Israele un prezioso "alleato clinico". Nel paese del Vicino Oriente il "Comirnaty" è infatti per ora l'unico vaccino a essere stato autorizzato. E questo fattore, combinato con la possente campagna vaccinale avviata dal ministero della Salute israeliano, rende il paese una sorta di enorme "studio" sull'efficacia su larga scala del vaccino.
«Il forte sistema sanitario di Israele e questa mobilitazione senza precedenti della società ci ha permesso di raggiungere un'altissima diffusione del vaccino contro il Covid-19 in un breve periodo», ha detto il professor Yeheskel Levy del Ministero della Sanità, sottolineando come l'incidenza dei casi tra le persone che hanno già ricevuto le due dosi si sia «drasticamente ridotta», al pari delle ospedalizzazioni.
Efficacia provata sulla variante inglese
Dai dati più recenti raccolti (e anonimizzati) dalle autorità sanitarie, il preparato di Pfizer mostra un'efficacia pari ad almeno il 97% nel prevenire forme sintomatiche di Covid-19 e del 94% per i casi asintomatici. Inoltre, puntualizza il colosso in una nota, la somministrazione del vaccino è stata avviata quando la variante inglese del coronavirus (B.1.1.7) costituiva già il ceppo dominante, con una proporzione - stando ai test svolti dal Ministero della Sanità - dell'80% circa.
Più difficile invece, sulla base di queste cifre, pronunciarsi per Pfizer sull'efficacia nel contrastare la variante del Sudafrica (B.1.351) dato il basso numero di casi identificati nel periodo preso in considerazione (dal 17 di gennaio al 6 di marzo).