L'Agenzia europea dei medicinali ha sottolineato l'importanza di monitorare la situazione e rendere attente le persone.
AMSTERDAM - In una conferenza stampa molto attesa, l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) si è espressa sui casi di trombosi registrati in concomitanza alla somministrazione del vaccino anti Covid di AstraZeneca. Questi episodi, in parte «inusuali» come ammesso dall'EMA stessa, hanno portato alla sospensione dell'utilizzo del prodotto in una dozzina di Paesi dell'Unione.
Al termine di un'indagine che ha coinvolto i Paesi interessati, la Commissione di farmacovigilanza per la valutazione del rischio (PRAC) è giunta alla conclusione che il siero di AstraZeneca rimane «sicuro» ed «efficace» contro il Covid-19. Esso non risulta inoltre collegato a un aumentato rischio di trombosi e i suoi benefici continuano a superare i possibili effetti collaterali.
Ciò non significa che le inusuali trombosi registrate dall'EMA non possano essere collegate alla somministrazione del vaccino. «In base alle prove disponibili, non possiamo escluderlo», ha dichiarato la direttrice esecutiva dell'EMA, Emer Cooke, in conferenza stampa. «È importante rimanere vigili», le ha fatto eco la presidente del PRAC, dottoressa Sabine Strauss.
La decisione dell'EMA è quindi quella di continuare a monitorare con attenzione possibili eventi avversi e rendere attenti operatori sanitari e candidati alla vaccinazione della possibilità, pur remota, di questi effetti collaterali. Un avvertimento in tal senso sarà diffuso agli Stati membri.
Il Prac ha analizzato in particolare 25 casi «molto rari» di «inusuali» combinazioni di trombosi, trombocitopenia ed emorragie. Si tratta in particolare di 7 casi di coagulazione intravascolare disseminata (CID), in cui coaguli si sono formati in diversi vasi sanguigni a 7-14 giorni dalla vaccinazione, e di 18 casi di trombosi del seno venoso cerebrale. Una «estrema rarità» sui «quasi 20 milioni di persone vaccinate», ha fatto notare Strauss.
«Queste condizioni sono legate a bassi livelli di piastrine, altrimenti note come trombocitopenie, e le prove che abbiamo al momento non sono sufficienti per concludere con certezza se questi eventi avversi siano causati o meno dal vaccino», ha specificato la dottoressa.