Ricorre oggi, 24 marzo, il "TB Day". L'Oms: «La pandemia ha aggravato le disparità. Serve uno sforzo coordinato»
Nel 2020, 1.4 milioni di persone non hanno ricevuto le cure necessarie a causa delle interruzioni provocate dal Covid.
GINEVRA - Lo abbiamo imparato tutti, chi più duramente e chi meno, sulla nostra pelle. Gli effetti della pandemia si spingono ben oltre al dramma dei malati che riempiono i reparti degli ospedali e degli oltre 2,7 milioni di vittime legate al Covid-19.
L'avvento del coronavirus ha ostacolato (e, in alcuni casi, interrotto) l'erogazione di servizi di importanza vitale nei paesi più poveri. E uno degli esempi più tragici - ce lo ricorda oggi il calendario - è rappresentato dal problema della tubercolosi. Si stima che nel corso del 2020 siano circa 1.4 milioni le persone che non hanno ricevuto le cure necessarie rispetto al 2019.
Secondo le stime dell'Organizzazione mondiale della sanità, potrebbero essere oltre mezzo milione in più le persone morte nel 2020 a causa della tubercolosi rispetto all'anno precedente. Nel 2019 i decessi sono stati circa 1.4 milioni, con circa 10 milioni di persone che hanno contratto la malattia in tutto il mondo (e di questi, 1.2 milioni sono bambini).
Il Covid è letteralmente entrato in tackle su una situazione già gravissima. Sono cifre «che mettono in evidenza la necessità da parte di tutti i paesi di rendere le coperture sanitarie universali una priorità sulla via del recupero dalla pandemia» ha detto il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Obiettivo: 2030
L'obiettivo delle Nazioni Unite è quello di riuscire a sradicare l'epidemia entro il 2030. Tra screening e cure, dal 2000 al 2019 si stima siano state salvate circa 60 milioni di vite. «Per secoli, i malati di tubercolosi sono stati tra i più marginalizzati e i più vulnerabili. Il Covid-19 ha aggravato le disparità nelle condizioni di vita e nell'accesso ai servizi, sia all'interno che tra i paesi», ha sottolineato la dottoressa Tereza Kasaeva, direttrice del programma globale dell'Oms contro la TB. Ora più che mai «serve uno sforzo deciso e coordinato».