È il parere della FDA, che nel giro di un paio di settimane potrebbe autorizzare Pfizer anche per gli adolescenti
Sicurezza ed efficacia molto elevata: i vaccini a mRNA si stanno rivelando un'ancora in un momento particolarmente caotico delle campagne vaccinali.
WASHINGTON D.C. - I vaccini contro il Covid-19 sviluppati con la tecnica RNA messaggero, quindi quelli di Pfizer/BioNTech e di Moderna, dovrebbero conferire una protezione dal virus per un periodo di almeno nove mesi. A dirlo è il Dr. Peter Marks, direttore del centro di valutazione biologica e ricerca della Food and Drug Administration degli Stati Uniti.
Gli studi più recenti sul tema hanno confermato una durata degli anticorpi indotti dalla vaccinazione con Moderna di almeno sei mesi, ma, ha commentato Marks durante un webinar della American Medical Association, «crediamo che possano durare almeno per nove mesi e continueremo ad approfondire la questione». Tra gli osservati speciali in questo senso ci sono in particolare i soggetti più anziani e quelli immunodepressi, che potrebbero vedere il loro grado di immunità scemare anzitempo. E non si può escludere, ha aggiunto Marks, che possa rendersi quindi necessario un richiamo.
Un'ancora in un mare agitato
Questo fronte temporale che si allunga, unito all'elevata efficacia e alla sicurezza dei vaccini anti-Covid basati sull'mRNA - che fino a questo momento non hanno riscontrato particolare problemi, al netto di qualche ritardo fisiologico nelle prime settimane di fornitura -, rinforza il ruolo dei due preparati in un momento caotico delle campagne vaccinali, che si ritrovano a dover fare i conti con le interruzioni e i dubbi che hanno colpito prima (e a più riprese) il vaccino di AstraZeneca e ora quello di Johnson & Johnson, che proprio ieri è stato messo in stand-by dalla FDA per alcuni rari casi di trombosi. Si parla di sei persone colpite, tutte donne, dai 18 ai 48 anni, su sette milioni che hanno ricevuto il vaccino. Eventi «estremamente rari» ma «per il governo statunitense la sicurezza dei vaccini è fondamentale», ha detto ieri l'ente americano, facendo così slittare anche il lancio in Europa.
E se per gli Stati Uniti lo stop non si prospetta così "doloroso" - il presidente Joe Biden si è premurato nel tranquillizzare la popolazione, affermando che gli States dispongono di dosi sufficienti dei preparati di Pfizer e Moderna per «ogni singolo cittadino americano» -, la battuta d'arresto improvvisa costituisce l'ennesima tegola per i paesi del Vecchio Continente, che contavano sul vaccino monodose di Johnson & Johnson per recuperare il terreno perso.
Contro le varianti e per i più giovani
E nel computo non vanno poi dimenticate due delle lacune, una potenziale e una effettiva, a cui i vaccini mRNA offrono buone prospettive. La prima è l'efficacia dei preparati contro le varianti del coronavirus che potrebbero emergere in futuro. È infatti noto che la versatilità di questi preparati consente di "riprogrammarli" nel giro di poche settimane per adattarli sulla base di nuovi set di mutazioni. E poi c'è tutto il discorso legato alla possibilità di vaccinare anche i più giovani contro il Covid-19. Pfizer ha pubblicato i primi risultati in tal senso un paio di settimane fa, affermando che il "Cominarty" è risultato sicuro ed efficace al 100% nei ragazzi da 12 a 15 anni. E una decisione per estendere l'utilizzo del vaccino anche a questa fascia d'età, ha detto ieri Peter Marks, potrebbe avvenire nel giro di «un paio di settimane».