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SPAGNALa «quinta ondata» s'infrange su Valencia: torna il coprifuoco

13.07.21 - 21:30
La grande maggioranza dei contagi è tra i giovani, la fetta di popolazione con una minor quota di vaccinati
Keystone
La Spagna di Malvarrosa, Valencia, il quattro luglio.
La Spagna di Malvarrosa, Valencia, il quattro luglio.
La «quinta ondata» s'infrange su Valencia: torna il coprifuoco
La grande maggioranza dei contagi è tra i giovani, la fetta di popolazione con una minor quota di vaccinati

VALENCIA - «Il Covid non dà tregua alla Spagna».

È questo l'incipit, che non lascia spazio ad equivoci, con cui il quotidiano nazionale El País ha annunciato la decisione della Comunidad Valenciana di reintrodurre il coprifuoco in 23 comuni a seguito dell'aumento dell'incidenza dei contagi, dovuto principalmente alla diffusione della variante Delta che ha provocato «una quinta ondata in crescita esplosiva».

Un trend presente in diverse parti del Paese: anche le Canarie hanno richiesto l'approvazione del coprifuoco, mentre la Catalogna ha anticipato la chiusura delle attività non essenziali alle 0,30, limitando nuovamente gli incontri sociali ad un massimo di dieci persone. L'eccezione più grande, al momento, è Madrid, che ha escluso l'implementazione di nuove restrizioni, per ora.

Con l'avanzare della campagna di vaccinazione (il 46% degli spagnoli ha ricevuto entrambe le dosi), i contagi si stanno moltiplicando in particolare tra gli under 30, la fascia di popolazione con la minor quota di vaccinati. 

Secondo l'epidemiologo Fernando Simon, che coordina la risposta della Spagna alle emergenze sanitarie, «la previsione è che le infezioni continueranno a crescere nei prossimi giorni». In ogni caso, si presume che l'evoluzione di questa nuova ondata sarà diversa da quella delle altre ondate. Il decorso della maggior parte dei giovani è infatti lieve o asintomatico e non richiede il ricovero. Quindi, prevedibilmente, l'occupazione degli ospedali sarà molto più bassa che in altri momenti della pandemia. Tuttavia, anche Simon avverte che il rischio zero non esiste: una ogni 100 persone sotto i 30 anni finirà ricoverata.

«Quando comincia ad aumentare il numero totale di casi, alla fine, aumenterà anche quello degli ospedalizzati, e si noterà nei livelli di occupazione degli ospedali», ha avvertito. L'occupazione dei nosocomi, comunque, è ancora lontana dalla pressione raggiunta nelle ultime ondate, ma è già cresciuta del 43% nell'ultima settimana: ci sono 3'892 persone ricoverate con il Covid, e anche il numero di pazienti in terapia intensiva (al momento 719) è aumentato di quasi il 17% in sette giorni.

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COMMENTI
 

Blobloblo 3 anni fa su tio
Alla quinta senza neanche passare dalla terza e dalla quarta! 😂

Lore61 3 anni fa su tio
Risposta a Blobloblo
Guarda che stanno parlando di tsunami 😂🤣😂🤣😂🤣

pillola rossa 3 anni fa su tio
Questi sono avanti! (non in tutti i sensi...)

seo56 3 anni fa su tio
Grazie ai soliti ignoranti e irresponsabili

Dex 3 anni fa su tio
Risposta a seo56
prego genio

Renfibbioli@gmail.com 3 anni fa su tio
l'importante è non fare pressioni sulle paure per obbligare a far vaccinare la gente ,giovani e giovanissimi incolpandoli per le nuove varianti..arriveranno anche gli stop di movimento per i non vaccinati per ristoranti,concerti e licenziamenti ? to be continued..¿ 🤔😒

Meck1970 3 anni fa su tio
e quello che si vuola .... troppa gente menefreghista. si comporta come se niente è mai successo.
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