La grande maggioranza dei contagi è tra i giovani, la fetta di popolazione con una minor quota di vaccinati
VALENCIA - «Il Covid non dà tregua alla Spagna».
È questo l'incipit, che non lascia spazio ad equivoci, con cui il quotidiano nazionale El País ha annunciato la decisione della Comunidad Valenciana di reintrodurre il coprifuoco in 23 comuni a seguito dell'aumento dell'incidenza dei contagi, dovuto principalmente alla diffusione della variante Delta che ha provocato «una quinta ondata in crescita esplosiva».
Un trend presente in diverse parti del Paese: anche le Canarie hanno richiesto l'approvazione del coprifuoco, mentre la Catalogna ha anticipato la chiusura delle attività non essenziali alle 0,30, limitando nuovamente gli incontri sociali ad un massimo di dieci persone. L'eccezione più grande, al momento, è Madrid, che ha escluso l'implementazione di nuove restrizioni, per ora.
Con l'avanzare della campagna di vaccinazione (il 46% degli spagnoli ha ricevuto entrambe le dosi), i contagi si stanno moltiplicando in particolare tra gli under 30, la fascia di popolazione con la minor quota di vaccinati.
Secondo l'epidemiologo Fernando Simon, che coordina la risposta della Spagna alle emergenze sanitarie, «la previsione è che le infezioni continueranno a crescere nei prossimi giorni». In ogni caso, si presume che l'evoluzione di questa nuova ondata sarà diversa da quella delle altre ondate. Il decorso della maggior parte dei giovani è infatti lieve o asintomatico e non richiede il ricovero. Quindi, prevedibilmente, l'occupazione degli ospedali sarà molto più bassa che in altri momenti della pandemia. Tuttavia, anche Simon avverte che il rischio zero non esiste: una ogni 100 persone sotto i 30 anni finirà ricoverata.
«Quando comincia ad aumentare il numero totale di casi, alla fine, aumenterà anche quello degli ospedalizzati, e si noterà nei livelli di occupazione degli ospedali», ha avvertito. L'occupazione dei nosocomi, comunque, è ancora lontana dalla pressione raggiunta nelle ultime ondate, ma è già cresciuta del 43% nell'ultima settimana: ci sono 3'892 persone ricoverate con il Covid, e anche il numero di pazienti in terapia intensiva (al momento 719) è aumentato di quasi il 17% in sette giorni.