La denuncia arriva dall'Oim che condanna l'agire delle autorità libiche: «Si consenta la ripresa dei voli umanitari».
La situazione nei centri di detenzione del Paese nord-africano è infatti insostenibile: «Condanniamo le uccisioni e l'uso di proiettili veri per sedare le proteste».
TRIPOLI - «Ci sono quasi 10.000 migranti intrappolati in difficili condizioni nei centri di detenzione libici»: lo denuncia in un tweet l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) chiedendo alle autorità libiche «di fermare l'uso eccessivo della forza, porre fine alla detenzione arbitraria e consentire l'immediata ripresa dei voli umanitari».
In un comunicato pubblicato sul proprio sito l'Oim conferma e dettaglia quanto reso noto ieri sera da un suo dirigente: «Sei migranti sono stati uccisi e almeno altri 24 feriti nel centro di detenzione di Mabani a Tripoli quando le guardie armate hanno iniziato a sparare a seguito di una rivolta e di un tentativo di fuga».
«L'Oim condanna l'uccisione insensata di venerdì e l'uso di veri proiettili contro i migranti che protestano contro le terribili condizioni di detenzione», aggiunge il comunicato precisando che, «prima delle sparatorie, più di 3.400 migranti, tra cui 356 donne e 144 bambini, erano detenuti nel sovraffollato centro di Mabani. Molti erano stati arrestati durante i raid della scorsa settimana nel quartiere di Gergaresh e detenuti arbitrariamente».