Lo ha dichiarato un ex alto funzionario dell'intelligence saudita alla trasmissione 60 Minutes
RIAD - Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman avrebbe dichiarato a un cugino di voler uccidere l'oggi scomparso re Abdullah con un particolare anello. Lo ha dichiarato Saad al-Jabri, un ex alto ufficiale dell'intelligence saudita, alla trasmissione televisiva 60 Minutes sulla Cbs.
La confidenza sarebbe stata fatta nel 2014 al cugino Mohammed bin Nayef, poi divenuto ministro dell'Interno dell'Arabia Saudita. «Ho ottenuto un "poison ring" dalla Russia. È sufficiente che gli stringa la mano ed è spacciato» avrebbe detto bin Salman, secondo il racconto dell'ex ufficiale. Re Abdullah è morto l'anno successivo all'età di 90 anni e sul trono è salito il fratellastro Salman, il padre di Mohammed bin Salman.
Nel corso dell'intervista Jabri ha definito il 35enne principe uno «psicopatico, omicida, che pone una minaccia alla sua gente, agli statunitensi e al pianeta». Sostiene poi che bin Salman avrebbe voluto mandare una squadra ad assassinarlo in Canada, dove si era rifugiato dopo un drammatico cambio nelle gerarchie di potere risalente al 2017. Il presunto piano per eliminarlo avrebbe dovuto avere luogo nell'ottobre 2018, pochi giorni dopo l'omicidio del giornalista Jamal Khashoggi in Turchia. Un amico in uno dei servizi segreti mediorientali lo avrebbe messo in guardia e il presunto commando, una volta arrivato a Ottawa, sarebbe stato individuato e respinto.
Lo scorso anno Jabri ha accusato Mohammed bin Salma di tentato omicidio in una causa civile intentata presso una corte federale statunitense, spiega la Bbc.
Da Riad arriva una secca smentita: Jabri viene considerato un ex ufficiale screditato, con una lunga storia di storie fasulle create ad arte per «nascondere i crimini finanziari che ha commesso, che ammontano a miliardi di dollari, per fornire un sontuoso stile di vita a sé e alla sua famiglia».