L'avvocato di Zandile Christmas Mafe ha dichiarato che il suo cliente non è che un «capro espiatorio».
Il 49enne, che è stato trovato in possesso di esplosivi, si trova attualmente in carcere preventivo.
CITTÀ DEL CAPO - È un uomo di 49 anni, Zandile Christmas Mafe, il sospetto arrestato con l'accusa di aver appiccato il fuoco al Parlamento sudafricano a Città del Capo, domato oggi dopo due giorni durante i quali le fiamme hanno praticamente distrutto l'intero edificio.
Mafe, riferisce la Bbc, è comparso oggi alla Corte di giustizia per rispondere delle accuse, fra cui quella di essere stato trovato in possesso di esplosivi al momento dell'arresto. Ma lui respinge le imputazioni, mentre il suo avvocato, Luvuyo Godla, ha detto che è stata arrestata la persona sbagliata e che il suo cliente è semplicemente un "capro espiatorio".
Mafe, che vive in una township chiamata Khayelitsha, deve difendersi da cinque accuse, tra cui appunto quelle di incendio doloso e di possesso di esplosivi. Secondo la procura, il suo intento era quello di impossessarsi di computer portatili e documenti conservati nell'edificio.
L'incendio, che ha totalmente distrutto la Assemblea Nazionale, la camera bassa, ma non ha provocato alcun ferito, ha scioccato il Sudafrica e la Corte era piena di rappresentanti dei media quando Mafe ha fatto il suo ingresso. L'uomo, che secondo i testimoni appariva trasandato e confuso, si è anche tolto la mascherina girandosi lentamente verso i fotografi perché potessero riprendergli il viso.
Il giudice ha stabilito che Mafe rimanga in detenzione preventiva fino all'11 gennaio, in attesa che le indagini permettano di far luce su quanto è avvenuto.