Scontro in tv tra Marco Damilano, direttore de L'Espresso, e l'ex presidente Rai ed ex amministratore delegato del CdT
ROMA - L’aggressione dello zar Putin all’Ucraina spiazza anche i sovranisti, da Salvini a Berlusconi, e se non li spiazza li espone alla berlina. Non dimentica, ad esempio, il direttore de L’Espresso Marco Damilano che ieri sera, in tv, su La7, ha duramente criticato l’ex presidente della Rai ed ex amministratore delegato del Gruppo Corriere del Ticino, Marcello Foa, pure ospite della trasmissione “dimartedì”.
Il giro di Foa - «Ha sbagliato Putin, ma ha sbagliato anche l’Occidente» aveva detto in precedenza Foa, prima che Damilano lo riprendesse, ricordandogli il suo passato di commentatore per media russi come Sputnik, come Russia Today: «Diceva - lo ha pungolato il giornalista - frasi tipo “In 18 anni non ho mai dovuto coprire una sola crisi internazionale provocata dal Cremlino”, diceva che “le rivolte in Ucraina erano pianificate e guidate dall’Occidente"».
La stoccata - Quindi Damilano ha affondato il colpo: «Oggi il Parlamento (italiano, ndr) vota all’unanimità, ma il partito di Putin in questa legislatura ha avuto per anni la maggioranza. E infatti ha nominato Marcello Foa presidente della Rai proprio perché aveva quel curriculum. Non nonostante quel curriculum».
Lezioni, anche no - A poco è servita la replica di Foa che ha definito «scandalose» tali affermazioni: «Io non sono stato commentatore di Russia Today. In passato mi è stato chiesto dalla CNN o dalla BBC di fare dei commenti, io li facevo… Lei sta cercando di attribuirmi delle cose». Ma Damiano non ha ritrattato: «Lezioni da Marcello Foa questa sera fatico ad accettarne». Coprifuoco finale.