La cittadina spagnola ospita di nuovo le tradizionali "encierros" dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia.
PAMPLONA - La cittadina spagnola di Pamplona torna a ospitare le tradizionali corse con i tori di San Firmino dopo due anni di stop forzato legato alla pandemia. Il bilancio dopo tre giorni è già di molti feriti incornati o calpestati dalle mandrie impazzite.
La tradizione - Le corse, in gergo “encierros”, sono iniziate il 7 luglio e continueranno per un'intera settimana. Ogni giorno vengono selezionati 12 nuovi tori che percorreranno un tracciato in discesa di circa 875 metri, attraversando le strade del centro storico della città. Le corse attirano ogni anno migliaia di turisti da tutto il mondo che affollano la capitale della Navarra. La tradizione impone l'inconfondibile dress code: maglietta e pantalone bianco con un foulard rosso. Chiunque ha raggiunto la maggiore età può unirsi alla corsa con i tori lungo il tracciato del percorso. All'incirca 3'000 persone si accalcano per correre davanti ai torni fino al capolinea di Plaza de toros, dove gli animali vengono rinchiusi in attesa della corrida che si svolge ogni sera.
La confusione della corsa e l’agitazione dei tori causano spesso incidenti tra i partecipanti. Le incornate, le cadute e le contusioni sono la prassi di ogni edizione. Dal 1910 fin a oggi sono stati registrati 16 decessi durante la festa. L’ultima vittima risale al 2009, quando un 27enne spagnolo ha perso la vita colpito da un'incornata.