Al dodicenne, in stato di morte cerebrale da quattro mesi, sono state staccate oggi le macchine che lo tenevano in vita.
La famiglia si è battuta per poterlo tenere in vita. Invano.
LONDRA - Il dodicenne inglese Archie Battersbee se n'è andato. La spina dei macchinari che da quasi quattro mesi lo tenevano in vita è infatti stata staccata questa mattina. Alle 12.15 locali (le 13.15 in Svizzera) il giovane è stato ufficialmente dichiarato morto. «Archie è morto alle 12.15 di oggi», ha detto ai giornalisti Hollie Dance, la madre del dodicenne, precisando che è deceduto due ore dopo che le macchine per il sostegno vitale erano state staccate. «Era un ragazzo bellissimo e ha combattuto fino alla fine».
Il ragazzo si trovava in stato di morte cerebrale da quattro mesi ed è stato al centro di una clamorosa battaglia legale lanciata dai genitori per poterlo tenere in vita.
Dallo scorso sette aprile Archie si trovava ricoverato in uno stato di coma irreversibile al London Royal Hospital. Sua madre lo aveva ritrovato privo di sensi in camera sua con una corda attorno al collo. Dalle indagini di polizia è emerso che il teenager fosse stato vittima della "Blackout challenge", sfida che consiste nel provocarsi un’ipossia, che solo nel Regno Unito è costata la vita a più di ottanta ragazzini da quanto si è diffusa sulla rete, una quindicina di anni fa.