«Mi hanno preso tre passaporti. Terzo Mondo!»
Motivi per il mandato di perquisizione? Dall'FBI, per ora, bocche cucite
WASHINGTON - Donald Trump ha chiesto «rispettosamente» sulla sua piattaforma social Truth la «restituzione immediata» di alcuni documenti sequestrati dall'Fbi nella sua perquisizione a Mar-a-Lago.
Un post che non ha valore legale ma che serve a mantenere la pressione su Bureau. Tra le carte classificate ora nelle mani dei federali anche documenti riguardanti questioni di sicurezza nazionale, tra cui le armi nucleari.
Trump ha accusato l'Fbi di avergli rubato i suoi «tre passaporti (uno scaduto), insieme con tutto il resto, nel raid» nella sua residenza di Mar-a-Lago. «Questo è un assalto ad un oppositore politico ad un livello mai visto prima nel nostro Paese. Terzo Mondo!», scrive sull'account della sua piattaforma sociale Truth. Non è chiaro il motivo dell'asserito sequestro dei passaporti che, in genere, viene fatto per impedire che la persona sottoposta a perquisizione lasci il Paese.
Il dipartimento di giustizia si oppone intanto alla diffusione dei dettagli dei motivi addotti dall'Fbi per ottenere da un giudice federale il mandato di perquisizione, ritenendo che potrebbe compromettere la futura cooperazione di testimoni ed evocando l'implicazione di «materiale altamente classificato». La rivelazione dell'affidavit, secondo lo stesso dipartimento, «causerebbe un danno significativo e irreparabile» alle indagini.
A chiedere alla giustizia di rendere pubblico il documento sono stati i principali media americani. Nella perquisizione l'Fbi ha sequestrato 11 set di documenti classificati, tra cui alcuni top secret.