Il nuovo Ets, il Fondo sociale per il clima e la carbon tax alle frontiere hanno ricevuto il sigillo del legislativo europeo
BRUXELLES - I tre pilastri del Fit for 55, la strategia dell'Ue per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, hanno ricevuto l'ultimo sigillo del Parlamento europeo e sono in attesa della ratifica finale dei Ventisette.
Si tratta della riforma del sistema di scambio di quote di emissioni (Ets), che includerà il trasporto aereo e marittimo, la cosiddetta carbon tax alle frontiere e il Fondo sociale per il clima. Cosa c'è da sapere? Ecco i dettagli:
IL NUOVO ETS
Oggi il mercato Ue delle emissioni di CO2, il più grande del mondo, copre la grande industria e la produzione di energia. Da quando è partito nel 2005, ha contribuito a tagliare le emissioni di questi settori del 41%.
Ora, con la riforma, i target di riduzione al 2030 saranno alzati dal 43% al 62%. E il mercato sarà esteso al settore marittimo, consolidato per l'aviazione civile, nonché affiancato da un regime separato che coprirà le emissioni da riscaldamento degli edifici e i carburanti per il trasporto su strada, il cosiddetto Ets bis, al via nel 2027.
FONDO SOCIALE PER IL CLIMA
Le sue risorse, stimate in 86,7 miliardi di euro tra contributi Ue e nazionali, saranno disponibili dal 2026. Nel dettaglio, il fondo sarà alimentato dai ricavi dell'Ets bis, attesi in 65 miliardi di euro, con la possibilità dei paesi di aggiungere un ulteriore 25% con le risorse nazionali.
La misura si è resa necessaria per attenuare l'eventuale impatto sociale del prezzo delle emissioni di CO2 applicato a riscaldamenti e carburanti, e aiutare cittadini e imprese a fare fronte ai costi della transizione energetica.
CARBON TAX ALLE FRONTIERE
Nota a Bruxelles con l'acronimo Cbam, è una prima mondiale pensata per tutelare le imprese Ue dalle concorrenti di paesi terzi che non hanno i costi del mercato del carbonio. Oggi la protezione è assicurata dai permessi (quote) di emissione gratuiti dell'Ets.
Dal 2026, con il Cbam, il prezzo della CO2 dell'Ets inizierà a essere applicato anche ai prodotti importati in Ue in cinque settori ad alta intensità energetica e a maggior rischio di delocalizzazione. Si tratta di: cemento, ferro e acciaio, alluminio, elettricità e fertilizzanti. Con la progressiva entrata in vigore del nuovo sistema, che sarà completata nel 2034, le quote gratuite per questi settori saranno via via eliminate.