L'incredibile scoperta a Saqqara: laboratori di imbalsamazione di oltre 2'400 anni fa
IL CAIRO - «I due più grandi e completi laboratori di imbalsamazione» egizi mai rinvenuti finora, uno per esseri umani e l'altro per animali, sono stati scoperti a Saqqara, la necropoli 30 chilometri a sud del Cairo. Lo annuncia un testo diffuso dal ministero delle antichità egiziano dando conto della scoperta anche di «due tombe e di una collezione di manufatti».
Il ritrovamento è opera della missione archeologica egiziana a Saqqara, che è «una delle più grandi necropoli reali d'Egitto la quale ospita il più antico edificio in pietra della storia, la Piramide a gradoni di Djoser».
I due laboratori risalgono alla 30esima dinastia e al periodo tolemaico (circa 2'400 anni fa), mentre le due tombe ricadono nell'Antico e nel Nuovo Regno. Il laboratorio esseri umani ha «una forma rettangolare ed è suddiviso all'interno in diverse stanze dotate di letti di pietra dove il defunto veniva adagiato per la mummificazione. Ogni letto è lungo due metri e largo 50 centimetri»; entrambi «sono ricoperti di gesso e terminano con canali di scolo», viene precisato.
«All'interno di ogni stanza del laboratorio, la missione ha portato alla luce una collezione di vasi di argilla, tra cui quelli utilizzati per la mummificazione, nonché una collezione di strumenti» e «vasi rituali», precisa la nota.
Anche il laboratorio per l'imbalsamazione di «animali sacri», con «cinque letti in pietra», ha «forma rettangolare» ed è «fatto di fango con pavimenti in pietra. È costituito da un gruppo di stanze all'interno delle quali è stata trovata una collezione di vasi di argilla e di sepolture per animali insieme a strumenti di bronzo utilizzati nel processo di mummificazione».
Le tombe
Circa le tombe, una appartiene «a un alto funzionario della V dinastia (2400 a. C.) chiamato Ne Hesut Ba, che era il capo degli scribi e il sacerdote di Horus e Maat. La seconda è di un sacerdote Qadish chiamato Men Kheber della XVIII dinastia (1400 a. C.)».
La monumentale tomba dell'Antico Regno, di tipo "mastaba", ha una facciata dipinta su pietra con i nomi del defunto e di sua moglie, un'architrave con i diversi titoli della coppia e pitture con scene di vita quotidiana, di coltivazione e di caccia. La tomba del Nuovo Regno è scavata nella roccia e ha anch'essa una porta e un architrave decorati con i nomi del defunto e della moglie. All'interno è stata trovata una nicchia con una statua di alabastro lunga un metro, decorata con un geroglifico blu e raffigurante il proprietario della tomba in abito lungo, parrucca e un fiore di loto in una mano.
«Saqqara non ha ancora svelato i suoi segreti»
Nello scavo cominciato nell'agosto scorso sono stati rinvenuti altri simulacri, tra cui una collezione di statue in legno di un uomo di nome Nesu Henu e di sua moglie, della V dinastia, e una bara antropoide dipinta del III Periodo intermedio. È stata portata alla luce anche una collezione di statuette funebri, dette "ushabti".
Le scoperte sono state illustrate in una conferenza stampa tenuta sul posto dal Segretario generale del Supremo consiglio delle antichità egiziane, Mostafa Waziri, cui è intervenuto anche il ministro del turismo e delle antichità, Ahmed Issa, dicendo fra l'altro che «l'Egitto, e in particolare il sito archeologico di Saqqara, non ha ancora svelato i suoi segreti e che ce ne sono molti altri in arrivo».