Le violenze urbane che hanno colpito la Francia nelle ultime settimane pesano in particolare su enti locali e professionisti
PARIGI - I danni delle violenze urbane in Francia che hanno seguito l'uccisione di un adolescente da parte di un poliziotto, lo scorso 27 giugno, ammontano a 650 milioni di euro, secondo la Federazione delle assicurazioni, oltre il doppio rispetto ai 280 milioni che erano stati ipotizzati la settimana scorsa.
La presidente della Federazione, Florence Lustman, ha precisato in un comunicato che il 90% «del costo delle violenze urbane riguarda i 3900 beni di professionisti ed enti locali danneggiati». Il resto consiste nei danni subiti da privati e da veicoli personali.
Nel Paese si contano 11'300 dichiarazioni di danni e richiesta risarcimenti in seguito alle violenze per la morte di Nahel. Il ministro dell'Economia, Bruno Le Maire, aveva chiesto agli assicuratori di prorogare i termini per presentare le richieste di risarcimento, di ridurre le franchigie e di indennizzare rapidamente i danni ai lavoratori e agli esercizi commerciali.
La federazione aveva invitato i propri associati a «ridurre» le franchigie soprattutto per i piccoli commercianti vittime delle violenze e alcuni grandi gruppi hanno raccolto l'invito. L'ammontare dei danni è molto superiore, secondo quanto fa notare nel comunicato Florence Lustman, a quelli per le violenze del 2005, quando settimane di rivolta infiammarono le banlieue dopo la morte di due adolescenti che si erano rifugiati in una cabina elettrica per sfuggire alla polizia. Allora si trattò di danni per 204 milioni di euro.