Le dichiarazioni del presidente iraniano Ebrahim Raisi sulla violenta morte della ragazza curda per mano della polizia morale.
TEHERAN - «Riguardo all'incidente dello scorso anno dove una ragazza ha avuto una disgrazia, tutte le inchieste mediche mostrano che non è stata colpita dalla polizia». Lo ha affermato il presidente iraniano Ebrahim Raisi, come riporta Mehr, parlando di Mahsa Amini, la ventenne curda che ha perso la vita il 16 settembre del 2022 a Teheran dopo essere stata messa in custodia dalla polizia morale perché non portava il velo in modo corretto.
Il caso della ragazza provocò forti proteste anti governative che andarono avanti per mesi in varie città dell'Iran e anche sabato scorso, in occasione del primo anniversario della morte di Mahsa, gli abitanti di alcune città iraniane hanno manifestato dissenso verso la Repubblica islamica.
«Il governo americano, a causa di consigli sbagliati da parte di quelli che sembrano mercenari iraniani e anche a causa di stime sbagliate da parte dei servizi segreti, ha abbandonato i negoziati (sul nucleare) e si è concentrato sul risultato delle rivolte», ha aggiunto Raisi durante un incontro con analisti statunitensi a New York, dove si trova in occasione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.