Il velivolo in questione è un Boeing 787, con entrambi i motori spinti da carburante a bassa emissione.
LONDRA - È decollato oggi da Londra Heathrow verso New York JFK il primo volo transatlantico alimentato da biocarburanti sostenibili (Saf, sustainable aviation fuels), dopo l'autorizzazione - senza precedenti al mondo - concessa il 6 novembre dalle autorità britanniche.
Il via libera era stato richiesto da Virgin Atlantic, compagnia aerea fondata da Richard Branson decisa a darsi un'immagine all'avanguardia su questo fronte, all'ente nazionale dell'aviazione civile del Regno Unito, la Caa (Civil Aviation Authority).
Il velivolo in questione è un Boeing 787, con entrambi i motori spinti da carburante a bassa emissione. Il viaggio ha carattere dimostrativo e a bordo non ci sono per ora passeggeri ordinari paganti, ma solo giornalisti e scienziati, oltre all'equipaggio.
I Saf sono considerati in prospettiva - pur senza essere tutti uguali - una soluzione alternativa, meno inquinante in termini di emissioni di carbonio, rispetto ai carburanti tradizionali per aerei che secondo molti ricercatori contribuiscono in pesantemente al cambiamento climatico globale. Il decollo odierno, annunciato due settimane fa, è avvenuto verso le 11.50 ora locale di Londra (le 12.50 svizzere), dopo una serie di test tecnici realizzati "con successo" negli ultimi mesi assieme a un consorzio di aziende (aeree, petrolifere e motoristiche) comprendente Boeing, Bp, Rolls-Royce.
L'autorità di regolazione ha sottolineato come sia «importante promuovere lo sviluppo in sicurezza di un'industria aeronautica più verde» nell'ambito delle sfide in atto per decarbonizzare l'economia e sostenere la transizione verso l'obiettivo emissioni zero di CO2. Ha tuttavia avvertito che si tratterà di un percorso «graduale», rispetto alle attuali limitazioni commerciali, e non privo di costi per i passeggeri.
L'iniziativa dovrebbe incoraggiare intanto altre compagnie aeree ad accelerare nella sperimentazione di nuove tecnologie per la sostenibilità ambientale. Mentre Virgin Atlantic s'appresta a far leva sull'ok incassato nel Regno per portare avanti procedure analoghe già avviate di fronte alle authority di Usa, Canada e Irlanda.