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Mancano le tempistiche di un'azione che farebbe saltare le trattative sugli ostaggi ma anche gli accordi di Camp David
RAFAH - La città di Rafah è lo snodo cruciale di questa fase della guerra che si sta combattendo nella Striscia di Gaza. Nel fine settimana i bombardamenti dell'esercito di Tel Aviv avrebbero causato decine di morti (compresi, affermano fonti palestinesi, due ostaggi). Rafah, secondo il primo ministro Benjamin Netanyahu, è «l'ultimo baluardo» di Hamas e non c'è quindi nessuna intenzione di fermare gli attacchi.
Ma l'organizzazione terroristica palestinese avverte: un'offensiva di terra contro la località farà saltare i colloqui sullo scambio di ostaggi. Anche l'Egitto guarda con preoccupazione all'invio delle truppe israeliane a Rafah e minaccia di sospendere gli accordi di Camp David e chiudere il valico.
Il governo israeliano, secondo quanto scrive il quotidiano Haaretz che cita fonti vicine all'esecutivo, non ha ancora deciso la tempistica dell'operazione a Rafah. Al tempo stesso il capo di stato maggiore Herzi Halevi ha chiesto ai ministri nella consueta riunione domenicale del governo che renderà noti i dettagli dell'operazione quando richiesto. Poi ha detto che «parlare di questo sui media rende tutto più facile per Sinwar», il leader di Hamas a Gaza.
