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UCRAINAZelensky: Mosca rilascia 10 civili, fra cui due sacerdoti

28.06.24 - 21:55
I due religiosi greco-cattolici ucraini furono arrestati dalle forze russe nel 2022 a Berdyansk
Imago
Fonte Ats
Zelensky: Mosca rilascia 10 civili, fra cui due sacerdoti
I due religiosi greco-cattolici ucraini furono arrestati dalle forze russe nel 2022 a Berdyansk

KIEV - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato in serata il rilascio e il ritorno in Ucraina di dieci civili che erano detenuti in Russia, tra cui due sacerdoti e un funzionario locale.

«Siamo riusciti a riportare indietro altri dieci nostri cittadini dalla prigionia russa», ha scritto il leader ucraino sui social media, aggiungendo che sono stati «liberati e ora sono tornati in Ucraina».

Russia e Ucraina si scambiano regolarmente i soldati catturati, ma il ritorno in patria dei civili è alquanto raro.

I due religiosi greco-cattolici ucraini, arrestati dalle forze russe nel 2022 a Berdyansk e liberati oggi, sono padre Ivan Levytskyi e padre Bohdan Geleta. La notizia è stata anticipata stasera da Avvenire. Il caso era stato sollevato ripetutamente dalla missione vaticana per l'Ucraina.

L'inviato del Papa, il cardinale Matteo Zuppi, aveva più volte sollecitato il ritorno dei due redentoristi attivando i canali che già in precedenza hanno permesso di mettere in moto la rete che ha consentito il ritorno a casa di decine di bambini ucraini e lo scambio dei prigionieri. Modalità che hanno permesso di sbloccare l'impasse che teneva bloccati i due sacerdoti in una prigione sotto il controllo delle autorità russe.

Il fermo dei padri Levytskyi e Geleta era stato reso noto il 30 novembre 2022 dal vescovo ausiliare greco-cattolico di Donetsk, Maksim Ryabukha, il quale aveva denunciato la sparizione dei due sacerdoti redentoristi della parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria. Il vescovo ausiliare Ryabukha aveva chiesto alla comunità internazionale di intervenire "per fermare questa situazione e per rilasciare i preti il più presto possibile".

«Questi due religiosi hanno deciso di restare con la loro gente nei territori temporaneamente occupati. Servivano sia la congregazione greco-cattolica che quella cattolica romana, portando una luce di speranza alle persone sotto occupazione», aveva dichiarato a sua volta l'arcivescovo maggiore di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, primate e capo della Chiesa greco cattolica ucraina.

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